Yves Madre, un piano da 20 miliardi per investimenti in agricoltura digitale

Yves Madre, presidente di Farm-Europe, riassume i lavori del Global Food Forum 2019. Tra le proposte presentate, un piano di sostegno agli investimenti delle aziende agricole in tecnologie digitali per ridurre l’impatto ambientale. Filmato a Bruxelles il 3 Dicembre 2019.

L’Intervento di Yves Madre

Il Global Food Forum 2019 è appena finito, 300 partecipanti si sono riuniti per concordare che oggi esistono tre emergenze.

La prima è un’emergenza sociale: non possiamo più continuare a puntare il dito contro gli agricoltori perché loro sono chiaramente la soluzione se vogliamo fare passi avanti sull’ambiente e l’economia delle zone rurali.

La seconda emergenza è ambientale: il cambiamento climatico è qui, bisogna rispondere e c’è un consenso reale e diffuso tra coloro che si sono riuniti in questi giorni, esponenti politici, della filiera e della società, sul fatto che gli agricoltori sono al centro, abbiamo bisogno di loro. Ora però si deve anche conoscerli meglio, e questo ci porta alla terza emergenza, che è economica.

Senza profittabilità non c’è progresso sociale né ambientale. Per riuscire a rimettere le tre dimensioni insieme si deve investire, senza attendere oltre. Investire in fiducia, ma anche e soprattutto in innovazione per creare un percorso che leghi economia e ambiente. Questi investimenti nelle aziende agricole non possono aspettare la riforma della Pac, che ormai è chiaro arriverà più tardi del previsto.

Per sostenere questo cambiamento, dobbiamo mobilitare risorse per un piano da almeno 20 miliardi, rinforzato dai fondi Pac. È fattibile, e ci consentirà di fare la sintesi tra crescita economica e dinamica ambientale.

Luca Giavi, per il Prosecco la sfida della tutela sui mercati terzi

Luca Giavi, direttore generale del Consorzio di tutela del Prosecco, parla della strategia per affermare il marchio fuori dall’UE, che passa dagli accordi commerciali. La tutela ottenuta nel trattato con il Mercosur, per esempio, per il Prosecco è positiva. Filmato a Bruxelles il 13 novembre 2019.

Luca Rigotti, per il vino le sfide dei nuovi mercati e della sostenibilità

Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona e coordinatore del settore vitivinicolo di Aci, parla delle sfide del settore del vino e del ruolo della cooperazione. Le imprese dovranno essere sempre più capaci di guardare ad altri mercati e rispondere alla domanda di sostenibilità, ambientale, sociale ed economica. Filmato a Bruxelles il 6 novembre 2019.

Dino Scanavino, le nuove biotecnologie per far fronte ai cambiamenti climatici

Dino Scanavino, presidente Cia-Agricoltori italiani, interviene nel dibattito sulle nuove tecniche di selezione e incrocio vegetale. Ad averne bisogno, ha sottolineato Scanavino in un dibattito organizzato dalla Cia a Bruxelles, non è solo l’agricoltura convenzionale, ma anche quella biologica. Filmato a Bruxelles il 5 novembre 2019.

Paolo De Castro, no ai tagli di bilancio e nuova Pac nel 2023

Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D nella Commissione agricoltura dell’Europarlamento, commenta la proposta della Commissione europea di regolamenti transitori sulla Pac. Oltre a opporsi ai tagli, De Castro chiede due anni di proroga per la nuova politica agricola, anziché uno.

Filmato a Bruxelles il 5 Novembre 2019.

Michele Campiotti: bovine in salute e analisi di bilancio, i due pilastri di un allevamento remunerativo

Negli scenari di mercato attuali l’azienda da latte deve essere in grado di migliorarsi puntando sui nuovi strumenti economici e sull’efficienza del sistema immunitario delle bovine.

Michele Campiotti, agronomo specialista in allevamenti per bovini da latte, e Antonio Boschetti, direttore de L’Informatore Agrario, presentano i temi del convegno «Sano ed economicamente sostenibile, l’allevamento che ha futuro» che L’Informatore Agrario organizza il 25 ottobre in occasione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona.

Programma e iscrizioni: ediaeventi.it/stalledalatte2019

Joachim Rukwied, perché il trattato con il Mercosur non piace agli agricoltori europei

Joachim Rukwied, presidente del Copa, parla delle priorità del Copa-Cogeca per i prossimi mesi e spiega perché gli agricoltori europei si oppongono al trattato UE-Mercosur. Filmato a Bruxelles il 12 settembre 2019.

Domanda

Quali sono le priorità del Copa e Cogeca nei prossimi mesi?

Risposta

La riforma della Pac, mantenere un bilancio stabile per la politica agricola comune dei prossimi anni e infine gli accordi commerciali, come quello con il Mercosur.

Domanda

Cosa pensa dell’accordo UE-Mercosur?

Risposta

In generale come Copa e Cogeca sosteniamo la stipula di trattati commerciali dell’UE perché sono necessari ad aumentare le nostre esportazioni in altri paesi del mondo. Ma nel caso del Mercosur abbiamo molte preoccupazioni perché c’è il rischio di importare un doppio standard in Europa.

Noi produciamo con alti standard e prodotti di alta qualità, mentre i nostri colleghi sudamericani lo fanno diversamente. Per esempio, loro possono utilizzare 150 agrofarmaci che per noi sono vietati. Questo vuol dire che non possiamo competere su un piano di parità. Per questo non possiamo dare il nostro appoggio a questo trattato.

 

Juan Marin, promuovere l’ortofrutta europea

Juan Marin, presidente dell’organizzazione di produttori e traders Fruit Vegetables Europe, parla della campagna CuTE, che per tre anni si svilupperà in sei Paesi per aumentare la consapevolezza dei cittadini europei sugli alti standard di produzione delle aziende UE. Filmato a Bruxelles l’11 settembre 2019.

Domanda

Quali sono le caratteristiche principali della campagna CuTE?

Risposta

CuTE è una campagna per comunicare ai consumatori le buone pratiche della coltivazione dell’ortofrutta nell’UE. Grazie a un lavoro congiunto con la Commissione europea abbiamo raccolto abbastanza risorse per un programma di promozione di 3 anni destinato ai consumatori e specialmente ai bambini per descrivere le caratteristiche e la qualità dei nostri prodotti.

Si tratta di far capire che rappresentiamo un’agricoltura che rispetta l’ambiente e i diritti sociali e speriamo questo ci aiuti ad incrementare il consumo di frutta e verdura fatta in Europa. Per i consumatori europei e con il sostegno delle istituzioni europee.

Domanda

Perché non ci sono organizzazioni italiane?

Risposta

Questa è la prima campagna. Nella prossima l’Italia ci sarà sicuramente. Stiamo lavorando per coinvolgerli rapidamente perché la nostra competenza non viene solo da Italia, Francia o Spagna, ma neanche da fuori.

Dobbiamo sostenere e aiutare questa agricoltura buona e sana, come quella che si fa in Italia in Sicilia, Sardegna e Gargano, per far capire ai consumatori la differenza con i prodotti di un altro tipo di agricoltura, che vengono da dove non si rispetta l’ambiente, la tracciabilità e la sicurezza.

Dobbiamo fare di più e meglio e assicurarci che le grandi realtà italiane siano con noi dalla prossima campagna.