Prezzi seminativi novembre 2019

Prezzi seminativi al 25 novembre 2019.

cerealiLa notizia di maggior rilievo per gli operatori nazionali è il lieve ribasso del frumento duro rilevato a Foggia.

Gli altri cereali a paglia sono rimasti invariati (frumento tenero, orzo). Sul fronte foraggero, il mais ad uso zootecnico è in lieve ribasso mentre i semi di soia sono in rialzo.

Negli USA si rileva nuovamente un forte ribasso per i semi di soia; per gli altri prodotti non ci sono variazioni di rilievo. Il dollaro USA perde qualche punto nei confronti dell’euro (cambio attuale 1,11 dollaro/euro).


Prezzi seminativi al 18 novembre 2019.

Il mercato nazionale dei cereali e dei semi oleosi è fermo per i prodotti per l’alimentazione umana, mentre guadagnano qualcosa i prodotti ad uso foraggero (frumento tenero, orzo e semi di soia).

Sui mercati esteri e soprattutto negli USA i mercati restano deboli; si rilevano lievi cali per tutti i prodotti. Il dollaro USA resta stabilmente forte nei confronti dell’euro (cambio attuale 1,10 dollaro/euro), ma le esportazioni comunitarie e in particolare francesi non sembrano risentirne.


Prezzi seminativi all’11 novembre 2019.

La notizia più importante della settimana riguarda il frumento duro, che a Foggia e poi a Bologna è rimasto invariato; per quanto riguarda gli altri prodotti non c’è molto da segnalare, salvo un lieve aumento dei frumenti teneri di qualità “base”.

Sui mercati esteri i prezzi rimangono per lo più invariati; il mercato appare poco dinamico soprattutto per il mais e i semi di soia. Il dollaro USA guadagna nuovamente qualche punto a favore dell’euro (cambio attuale 1,10 dollaro/euro).


Prezzi seminativi al 4 novembre 2019.

I listini nazionali dei cereali e semi oleosi segnano aumenti più (frumento tenero) o meno (frumento, orzo e soia) pronunciati, ad eccezione del mais che rimane invariato.

Sui mercati esteri i prezzi rimangono per lo più invariati; le recenti stime dell’USDA prevedono infatti un lieve incremento delle disponibilità al livello mondiale. Il dollaro USA perde qualche punto a favore dell’euro (cambio attuale 1,11 dollaro/euro).