Pac all’italiana: cereali verso il declino?

La filiera cerealicola italiana, in particolare chi si occupa di mais e frumento, lancia l’allarme sul futuro del settore: le principali organizzazioni del settore (Assalzoo, Aires, Ami, Compag e Origin Italia) hanno inviato una nota al ministro Stefanio Patuanelli e agli assessori delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, con la quale sono state evidenziate tutte le criticità a carico di produzioni che sono fondamentali per l’agroalimentare nazionale, come il frumento duro e tenero, il mais e gli altri cereali foraggeri.

Produzioni che, per effetto della riforma della Pac, subiranno una consistente perdita dei pagamenti diretti disaccoppiati legati ai titoli storici e al greening, con poche o scarse possibilità di recuperare i tagli subiti attraverso l’adesione al regime ecologico e al sostegno accoppiato.

In effetti il nuovo regime ecologico, così come impostato nel Piano strategico nazionale trasmesso a Bruxelles lo scorso 31 dicembre, non consente ai coltivatori di seminativi di potervi accedere, in quanto sono previsti dei vincoli, in termini di divieto assoluto dei prodotti fitosanitari che comportano una insormontabile barriera per le imprese italiane.

Le organizzazioni della filiera chiedono pertanto di prevedere, in luogo del divieto oggi previsto, un percorso di riduzione progressiva dell’utilizzo di tali mezzi tecnici, anche tramite le tecniche dell’agricoltura di precisione. In tal modo si darebbe la possibilità di un adattamento in maniera graduale, senza incidere sul potenziale produttivo di queste fondamentali colture del settore primario nazionale.

Occorre ricordare che le statistiche ufficiali dimostrano in maniera evidente la grave perdita del potenziale produttivo dell’Italia: tra il 1999 e il 2019 l’offerta di mais di origine nazionale è diminuita del 37% e quelle di frumento tenero e duro hanno subito un calo entrambe del 16%.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 2/2022
Filiera cerealicola penalizzata dalla Pac all’italiana
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