Via al nuovo credito d’imposta Transizione 5.0

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Il Governo ha varato un nuovo regime di aiuto, denominato Transizione 5.0, che può contare su una dotazione finanziaria di 6,3 miliardi di euro e sarà attivo nel biennio 2024 e 2025.

Si tratta di un credito di imposta, fino al 45% della spesa ammissibile, per investimenti di beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio dell’impresa, che risultano interconnessi al sistema di gestione della produzione o alla rete di forniture e, allo stesso, tempo assicurano una riduzione dei consumi energetici. Lo strumento si affianca al credito di imposta denominato Industria 4.0 che attualmente prevede un’aliquota massima del 20%, con una finalità, però, limitata alla sola digitalizzazione.

Rispetto a Industria 4.0 diventa più complicato per le imprese agricole e agromeccaniche rispettare le condizioni per beneficiare del nuovo incentivo, anche perché, a seguito di una specifica richiesta della Commissione europea, è stato necessario inserire nella disposizione nazionale la clausola della doppia certificazione eseguita da un valutatore indipendente.

In pratica è necessario acquisire una certificazione di riduzione dei consumi energetici nella fase di presentazione della domanda (ex ante) e dopo l’effettiva realizzazione degli investimenti (ex post), con la possibilità per le piccole e medie imprese di ottenere un credito d’imposta sulle spese di certificazione, per un importo non superiore a 10.000 euro.

L’aliquota del credito d’imposta per Transizione 5.0 è distinta per scaglioni di investimento (fino a una spesa ammissibile di 2,5 milioni di euro il tasso è del 35%) e per classi di efficientamento energetico (è previsto l’aumento fino al 45% in caso di elevati livelli di riduzione del consumo energetico).

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2024
Nuovo credito d’imposta per la transizione green e digitale
di E. Comegna
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