I Verdi tedeschi si spaccano sulle nuove biotecnolgie

Con una mossa senza precedenti, un gruppo di parlamentari verdi tedeschi ha elaborato un documento nel quale appoggiano l’uso delle nuove tecnologie di miglioramento genetico, divergendo così dalla posizione generale del partito, e sostenedo che l’ingegneria genetica potrebbe svolgere un ruolo chiave nel miglioramento della sostenibilità.

L’ articolo , pubblicato il 10 giugno, richiede un approccio «moderno» alla regolamentazione dell’ingegneria genetica. Per la prima volta, quindi, all’interno del partito verde tedesco c’è stata una posizione così dissenziente, sebbene negli ultimi anni il supporto per l’editing del genoma sia cresciuto, in particolare tra i giovani.

I parlamentari affermano queste tecnologie, in pratica le Nbt, sono un’opportunità «per un pianeta sano e quindi per il bene delle persone e dell’ambiente», sottolineando che l’attuale regolamentazione degli organismi geneticamente modificati «non corrisponde più allo stato attuale della scienza».

Il gruppo che ha scritto il documento «sta lavorando per orientare il dibattito verso prove e politiche basate sulla scienza piuttosto che verso un dibattito ideologicamente guidato».

I vertici dei Verdi tedeschi, a partire da Martin Häusling, portavoce dell’agricoltura per i Verdi al Parlamento europeo, si sono affrettati a ribadire che la posizione ufficiale del partito non cambia.

Dal canto suo Franziska Achterberg, direttore della politica alimentare dell’UE presso Greenpeace, ha affermando che questa è una «posizione di minoranza» all’interno dei Verdi tedeschi. Poi, quasi a voler dimostrare il significato «dibattito ideologicamente guidato» (ma probabilmente non se ne è accorta) la Achterberg ha affermato che «è assolutamente incredibile che chiunque difenda elevati standard ecologici e sociali sia favorevole all’indebolimento degli standard UE sugli ogm» aggiungendo che le grandi società «trarranno vantaggio dai brevetti sulla tecnologia e sui semi geneticamente modificati, ma non è chiaro perché chiunque nei Verdi sarebbe d’accordo con loro».

Per fortuna anche nello schieramento ambientalista qualcosa sta cambiando.