Latte, sul dopo Covid-19 pesa anche l’aumento di produzione

Bovine Frisona mangiatoia

La produzione di latte in Lombardia – regione leader a livello nazionale – è incessante: ha registrato nei primi quattro mesi del 2020 un +4,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 e questo pesa sulle dinamiche delle quotazioni.

Il dato è stato reso noto da Marco Ottolini direttore di Aop Latte Italia il 15 giugno scorso durante il secondo appuntamento «I lunedì dell’Agricoltore Bresciano» organizzati da Confagricoltura Brescia. Alcuni protagonisti del settore lattiero-caseario nazionale si sono confrontati sul tema «Quale futuro per il comparto lattiero-caseario ai tempi del Covid 19?».

Tra gli intervenuti, Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano e Marco Ottolini, direttore dell’Aop Latte Italia, importante organizzazione di prodotto lombarda, che ha fatto l’analisi della situazione di mercato, evidenziando come il crollo degli ordini del canale horeca sia stato solo in parte compensato dall’aumento degli acquisiti nella grande distribuzione.

Oggi, almeno per il mercato di burro e latte in polvere, si assiste a una inversione di tendenza. «Un discorso diverso va fatto per i formaggi duri – ha spiegato Ottolini –, in particolare Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno particolarmente risentito delle conseguenze di questa pandemia, soprattutto con il deciso calo delle esportazioni».
Ecco perché, ha sottolineato Baldrighi, «oggi più che mai è fondamentale investire nella promozione, affiancando una revisione dei piani produttivi per equilibrare la crescita produttiva con la domanda del mercato».