Analisi del latte, nuova frontiera a servizio dell’allevatore

Gli studi sull’evoluzione del comparto di produzione del latte vaccino nazionale fanno ritenere che l’allevatore del futuro si troverà a gestire un allevamento con un numero sempre maggiore di capi, rappresentati da vacche altamente produttive. Ciò richiederà grande attenzione e professionalità perché eventuali errori si pagano a caro prezzo.

Sempre più importante, se non addirittura indispensabile, per raggiungere l’obiettivo della redditività sarà il ricorso al supporto tecnologico, a fronte di un mercato che richiederà prodotti di alta qualità ottenuti nel rispetto dell’ambiente e del benessere degli animali.

Le nuove tecnologie robotiche per l’alimentazione e la mungitura  appaiono decisamente interessanti, soprattutto perché in grado di alleviare il carico di lavoro dell’allevatore e raccogliere una serie di dati utili alla gestione della mandria.

La mungitura robotizzata infatti è sempre più spesso accompagnata dall’introduzione di una sensoristica in grado di rilevare diversi parametri del latte (temperatura, conducibilità elettrica, ecc.), con la possibilità quindi di monitorare in tempo reale lo stato di salute della mammella.

Proprio il latte è destinato a diventare la carta d’identità della salute e del benessere della bovina e il monitoraggio della mandria attraverso analisi innovative del latte rappresenta una delle nuove frontiere tecnologiche nella gestione dell’allevamento.

Una frazione di costituenti del latte particolarmente ricca di informazioni è rappresentata dal profilo minerale e oggi le nuove tecnologie consentono di quantificare con sempre maggiore precisione la sua composizione e variabilità.

Ad esempio, il calcio e il fosforo sono elementi attivi anche nella coagulazione presamica della caseina e condiziona dunque la resa e la qualità della cagliata. Studi italiani hanno dimostrato come esista una variabilità nel contenuto di questi due elementi nel latte, con significative ricadute sulla coagulazione in caldaia.

Maggior informazioni sul profilo minerale del latte potranno essere sicuramente utili per calibrare al meglio la nutrizione minerale della vacca, per un miglioramento sia della salute animale, evitando problemi di eccessi o di carenza (ad esempio ipocalcemia), sia delle proprietà casearie del latte.

Ma non solo: nuove evidenze scientifiche dimostrano come attraverso analisi del latte con tecnologia MIR sia possibile stimare anche le emissioni di metano delle bovine. Problema forse non ancora percepito dagli allevatori ma di estrema importanza per quanto riguarda l’immagine e la sostenibilità di tutta la filiera latte.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 4/2020
Stalle più sostenibili e produttive con le giuste analisi del latte
di P. Berzaghi, G. Cozzi
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