Igloo: in estate il microclima va gestito con dati alla mano

Il limite massimo di temperatura per i vitelli non deve mai superare i 25 °C , ma un igloo esposto al sole in estate può raggiungere temperature di 47 °C.

In presenza di temperature ambientali superiori ai 30 °C la quantità di calore irradiata sul corpo del vitello supera la sua capacità di disperderlo provocando un innalzamento della frequenza respiratoria e della temperatura corporea, cosicché l’animale inizia a sudare e ad ansimare.

Si assiste così a un incremento del consumo energetico destinato al mantenimento a discapito della crescita, a un aumento della disidratazione e quindi a un incremento del consumo di acqua e a una riduzione dell’assunzione di alimento per abbassare la quota di calore prodotta dai processi digestivi. Le conseguenze sono riconducibili a un peggioramento dell’incremento ponderale medio giornaliero e a ripercussioni negative sul sistema immunitario che predispongono il soggetto a una maggiore suscettibilità alle malattie. In casi gravi il vitello mette di mangiare e diventa ipertermico fino alla morte.

Scegliere il giusto orientamento, una tettoia a 1,50 m da terra, distanziare gli igloo di 1,20 m, sollevare la parte posteriore della struttura possono essere operazioni determinanti per evitare insorgenza di malattie, morte, scarsa crescita degli animali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul Supplemento Stalle da LatteL’Informatore Agrario n. 19/2019
Igloo: in estate il microclima va gestito con dati alla mano
di M. Olivari, C. Hansen
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