L’importanza di un’asciutta gestita bene

La gestione dell’asciutta della vacca da latte è un sistema complesso e ha come principale obiettivo quello di favorire una corretta gestazione ed evitare l’insorgenza di infezioni mammarie che potrebbero compromettere la produzione lattea successiva.

Relativamente alle infezioni mammarie, il sistema che ne permette il contenimento è di tipo multifattoriale: non è solo agendo sul trattamento antibiotico che si riesce a contenere il problema, bensì lavorando con attenzione su diversi aspetti, come mostrato in figura 1.

Da un progetto volto a migliorare la gestione della fase di asciutta sono emerse alcune risposte interessanti da parte dei 170 allevatori provenienti da diverse zone d’Italia, principalmente del Nord, che hanno compilato un questionario: con una media produttiva di 33 kg/giorno/capo e una durata dell’asciutta media di 60 giorni, il 37% delle aziende utilizza antibiotici in modo mirato e l’8% non ne fa uso.

Per la maggioranza le aziende sono di tipo intensivo o intensivo con paddock (61 e 24% rispettivamente), mentre una piccola parte sono aziende semi-intensive, estensive o biologiche. La maggioranza delle aziende pratica un’asciutta di circa 60 giorni, ma ci sono alcune realtà che praticano un’asciutta più breve, intorno ai 55-45 giorni.

Secondo studi di ricercatori del Nord Europa e degli Stati Uniti un’asciutta breve porterebbe a benefici in termini metabolici: si minimizza il cambio di razione, e quindi lo stress conseguente, e si riduce la possibilità di un bilancio energetico negativo nell’immediato post parto.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 33/2020
Ricadute economico-produttive di un’asciutta gestita bene
di M. Zucali, G. Gislon, A. Sandrucci, A. Tamburini, P. Roveda, L. Zanini, L. Bava
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