Sfogliare in pre-invaiatura per ritardare la vendemmia

Negli ultimi anni vendemmiare uve che hanno raggiunto anticipatamente la maturità tecnologica, ma non l’adeguato contenuto in polifenoli, è la prassi in molti vigneti. Dai risultati emersi in una sperimentazione dell’università di Firenze una soluzione potrebbe essere applicare la sfogliatura in pre-invaiatura.

La sperimentazione

Il progetto di ricerca ha valutato l’efficienza fisiologica della pianta in funzione di diversi interventi di riduzione della chioma attraverso la defogliazione.

La ricerca è stata condotta nel 2019 in un vigneto dell’area viticola della Bolgheri doc, situata nel comune di Castagneto Carducci (Livorno) nella fascia compresa tra il litorale Toscano e le Colline Metallifere, su viti di Cabernet Sauvignon allevate a controspalliera e potate a cordone speronato.

Nella prova sperimentale sono state impostate 3 diverse tesi di 5 ripetizioni, ciascuna distribuita secondo lo schema a blocchi randomizzati, come di seguito descritte:

  • gestione aziendale: sfemminellatura della parte basale del germoglio (fino all’altezza dell’ultimo grappolo);
  • sfogliatura post-allegagione: rimozione di 3-4 foglie/germoglio situate nella parte basale dal lato del filare maggiormente in ombra, nella fase di «grano di pepe» dell’acino;
  • sfogliatura pre-invaiatura: rimozione di 3-4 foglie/germoglio situate nella parte più alta della chioma (nei 2/3 di altezza) in pre-invaiatura.

Sfogliare al momento giusto

Da un giudizio complessivo si può affermare che le tesi gestione aziendale e sfogliatura post-allegagione presentano quasi sempre valori comparabili, mentre la tesi sfogliatura pre-invaiatura differisce maggiormente. In particolare, gli scambi gassosi di tutte e tre le tesi sono stati solo marginalmente influenzati dalla gestione della chioma differenziata.

L’intercettazione luminosa è risultata maggiore nella tesi con intervento di sfogliatura pre-invaiatura, determinando anche un consumo idrico lievemente maggiore.

Alla vendemmia, i valori di tenore zuccherino, acidità totale, pH e la diversa composizione del corredo polifenolico (maggiori polifenoli, minori antociani) della tesi sfogliatura pre-invaiatura, hanno suggerito la presenza di uve complessivamente equilibrate ma meno mature rispetto soprattutto alla tesi gestione aziendale, con la potenzialità di essere raccolte successivamente.

Queste caratteristiche qualitative delle uve candidano la sfogliatura tardiva della parte medio-apicale della chioma come valida alternativa alla sfemminellatura in areali caldo-siccitosi.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 16/2021
L’incidenza della potatura verde su costo e qualità delle uve
di L. Salvi, E. Cataldo, S. Sbraci, F. Paoli, M. Fucile, G.B. Mattii
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