Più acidità defogliando il lato meno esposto della vite

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Ottenere una buona sanità dell’uva alla raccolta rappresenta senza dubbio uno dei principali obiettivi dell’intera gestione del vigneto operata dai viticoltori. In prossimità della vendemmia, le uve possono essere soggette ad attacchi di marciume grigio causato dal fungo Botrytis cinerea. La suscettibilità dei vitigni agli attacchi di questo fungo può essere associata alla diversa tendenza che i vari genotipi hanno di produrre grappoli più o meno compatti. Nella piattaforma ampelografica campana si annoverano diversi vitigni (tra cui l’Aglianico e il Greco) che hanno la tendenza ad avere grappoli compatti.

Negli ultimi anni numerosi studi sono stati effettuati con l’obiettivo di definire tecniche di gestione del vigneto in grado di ridurre il numero di acini per grappolo e quindi la sua compattezza e la sua suscettibilità agli attacchi della muffa grigia. Tra queste tecniche, quella maggiormente sperimentata è senz’ombra di dubbio la defogliazione in pre-antesi. L’efficacia di questa tecnica è dovuta a una significativa riduzione della disponibilità di carboidrati durante il processo di allegagione.
Sebbene questi studi dimostrino come la defogliazione in pre-fioritura possa essere considerata una strategia valida per ridurre la compattezza del grappolo alla raccolta, tuttavia altri studi hanno messo in evidenza come questa tecnica possa determinare anche una riduzione dell’acidità titolabile del succo dell’uva alla raccolta.

Questo effetto, particolarmente significativo in ambienti caldo-aridi come quelli del Sud Italia, è dovuto alla maggiore esposizione delle bacche alla luce solare e quindi al conseguente incremento della loro temperatura (Bergqvist et al., 2001).
L’acidità delle uve alla raccolta è un parametro importante per la produzione e la qualità dei vini. Inoltre per i vitigni le cui uve sono già caratterizzate da livelli di acidità bassi, tale effetto è particolarmente indesiderabile. Inoltre, l’esposizione diretta dei grappoli alla luce solare può causare scottature della buccia dell’acino, con conseguenti alterazioni del colore e possibile comparsa di lesioni gialle, bronzo o marrone.
L’applicazione della defogliazione in pre-fioritura può influenzare anche le altre due componenti della compattezza del grappolo, cioè la dimensione dell’acino e la lunghezza del rachide.
Allo scopo di definire una strategia di defogliazione in pre-antesi, in grado di indurre una riduzione della compattezza del grappolo del vitigno Greco senza però esporre troppo gli acini alla radiazione solare diretta, è stato quindi definito un esperimento in cui sono stati analizzati gli effetti della defogliazione applicata in pre-fioritura in modo asimmetrico alla chioma (cioè solo sul lato meno esposto della parete fogliare) sulla compattezza del grappolo, sulla composizione dell’uva alla raccolta e sulla sua suscettibilità agli attacchi di botrite.

La diminuzione del numero di acini per grappolo ha determinato riduzioni significative dell’indice di compattezza del grappolo rispetto al controllo. nel nostro studio la composizione dell’uva alla raccolta non sia risultata essere influenzata dal trattamento di defogliazione.
Ciò conferma una delle  ipotesi iniziali, e cioè che una defogliazione asimmetrica, applicata in pre-fioritura solo sul lato meno esposto della parete fogliare, non determina effetti di riduzione dell’acidità titolabile delle uve alla raccolta.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 17-18/2019
Più acidità defogliando il lato meno esposto della vite
di P. Scognamiglio, A. Mataffo, M. Teobaldelli, A. Dente, B. Basile
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