Come diagnosticare carenze di fertilità del suolo

carenze di azoto in giovane vigneto

L’aspetto più evidente, ma talvolta ingannevole e soprattutto poco tempestivo, che segnala la necessità di concimare riguarda la presenza di sintomatologie da carenze nutrizionali. Se invece il vigneto non manifesta sintomatologie specifiche, sarà l’analisi dell’equilibrio vegeto-produttivo a dare le prime indicazioni sulla necessità o meno di concimare.

Una pianta si definisce in equilibrio vegeto-produttivo quando non eccede nel carico produttivo ed è ben supportata da un adeguato sviluppo vegetativo. L’equilibrio vegeto-produttivo è un presupposto fondamentale per il raggiungimento di una buona qualità dell’uva e rappresenta l’aspetto fondamentale che un tecnico viticolo osserva quando entra in un vigneto.

Se il vigneto appare equilibrato, l’uva potrà maturare nel migliore dei modi; al contrario, uno squilibrio sia in eccesso sia in difetto comporterà la necessità di intervenire per riportare le piante in equilibrio. Molto spesso, tuttavia, è più facile gestire un impianto «al ribasso» invece che rischiare di puntare alla ottimizzazione della valorizzazione delle risorse ambientali.

Il vigneto è un ambiente eterogeneo, in cui la variabilità delle caratteristiche del suolo e delle piante sia in termini spaziali (ad esempio fertilità del suolo, pH, stress, fotosintesi) sia di tempo (mesi o anni) può essere talvolta anche elevata.

Conoscere l’eterogeneità del vigneto consente di gestire nel modo più ottimale il vigneto stesso, intervenendo con pratiche agronomiche sito-specifiche. La ricerca scientifica ha fornito strumenti conoscitivi oggettivi in grado di caratterizzare in modo dettagliato l’ambiente di sviluppo della pianta e il suo stato vegetativo.

Monitoraggio diretto

Il monitoraggio delle caratteristiche morfologiche delle viti rappresenta senza dubbio un metodo diretto di stima del vigore vegetativo, attraverso la determinazione di indici di equilibrio vegeto-produttivo.

Essi si basano su misure dirette in vigneto di parametri quali peso medio tralcio, lunghezza tralcio, diametro tralcio, numero e lunghezza delle femminelle, superficie fogliare, peso medio grappolo e produzione di uva per ceppo.

La misura nel tempo di questi parametri permette un’attenta analisi delle dinamiche di crescita e di evoluzione dei diversi comparti della vite (vegetativo e produttivo), che sappiamo sovrapporsi durante la stagione andando a variare il rapporto fisiologico tra source di elementi nutritivi e fotoassimilati (radici e foglie) e sink (apici vegetativi, prima, e grappoli, poi).

Impostare una corretta architettura del vigneto significa infatti permettere un’adeguata intercettazione della radiazione per avere condizioni microclimatiche ottimali per il funzionamento della «macchina metabolica» e per l’ottimizzazione dei processi di accumulo e di maturazione, ossia per la produzione di assimilati e per la loro traslocazione e ripartizione nei diversi organi della pianta.

Monitoraggio indiretto

Negli ultimi anni sono stati sviluppati, inoltre, dei sistemi di monitoraggio indiretti della vigoria e della sua variabilità spaziale nel vigneto.

Questi approcci definiti «di precisione» sono sistemi integrati di informazioni e gestione delle produzioni progettati per incrementare, utilizzando un approccio sito-specifico, l’efficienza della produzione, la qualità dei prodotti e la redditività, riducendo al minimo gli impatti ambientali.

Mappa di vigoria

Mappa vigoria vigneto
La mappa di vigore permette di ottenere una visione completa della variabilità presente nel vigneto: espresso come Canopy Index, consente di evidenziare all’interno del vigneto delle zone caratterizzate da una elevata (rossa) o ridotta (verde) vigoria.

Grazie all’utilizzo di moderni sensori aeroportati su droni o APR (aeromobili a pilotaggio remoto) o direttamente montati sulle macchine operatrici, è possibile determinare i dosaggi ottimali per concimazioni e trattamenti fitosanitari per una distribuzione sito-specifica di concimi o agrofarmaci, più rispettosa dell’ambiente e dei costi aziendali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 5/2018
Nutrizione della vite: obiettivo qualità e reddito
di E. Corazzina, F. Meggio
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