Semine 2023: cala il grano duro ma cresce il tenero

La crisi ucraina, iniziata 18 mesi fa, ha avviato un intenso effetto domino sull’economia internazionale. Investendo l’energia, le produzioni agricole e le materie prime, ha generato un’onda lunga che si è propagata e ulteriormente rafforzata facendo leva su debolezze del sistema fino ad allora rimaste sottotraccia. Per chi coltiva seminativi, l’aumento dei costi che ne è seguito non è stato controbilanciato da un parallelo aumento dei prezzi alla produzione. Anzi, le forti piogge primaverili hanno in molti casi influenzato negativamente la qualità del raccolto, e i prezzi delle commodities hanno imboccato un lungo corridoio discendente.

In questo scenario, L’Informatore Agrario si è proposto di sondare le intenzioni degli imprenditori agricoli nella programmazione delle semine autunnali tramite un’indagine inviata a oltre 10.000 contatti profilati per interesse verso i seminativi.

Il campione di aziende intervistate ha manifestato orientamenti alquanto variabili verso le differenti colture, particolarmente evidenti nei due frumenti (grafico 3).


Nel complesso, sembrano avere un peso importante le considerazioni sull’esito della campagna trascorsa.

Si prefigurano infatti intenzioni positive per il grano tenero, che ha complessivamente registrato buone prestazioni produttive, con un 25% delle risposte che decretano un aumento delle superfici, a fronte di un 17% intenzionato a ridurle; esattamente il contrario di quanto si prospetta nel frumento duro (che dal punto di vista produttivo non ha certamente brillato), visto al ribasso dal 33% degli interessati contro un esiguo 12% che ne prospetta un incremento. Probabilmente non a caso nelle leguminose emergono orientamenti specularmente opposti al grano duro: un 35% di risposte a favore dell’aumento di superfici e un 12% di tendenza inversa.

Intenzioni nettamente rialziste anche per il gruppo dei cereali minori, mentre si prefigura una sostanziale stabilità delle superfici a orzo, anche se come risultato di una dinamica di rotazione molto vivace.

Infatti, ad un 30% di risposte orientate all’aumento si contrappone un altrettanto sostanzioso 29% che ne prevede un calo.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 33/2023
Per le semine 2023 cala il duro e cresce il tenero
di S. Cittar
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