Innovazione vegetale: per Assosementi la decisione spetta all’Europa

Il decreto sui prodotti sementieri su cui si è espressa la Commissione agricoltura lo scorso mercoledì non entra nel merito delle New Breeding Techniques (NBTs). Su questa materia è chiamata a esprimersi l’Unione europea, la quale sta valutando questi strumenti che garantirebbero al nostro settore un incremento di competitività e sostenibilità. A sottolinearlo è Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane.

Giuseppe Carli

«Negli ultimi giorni sono apparse alcune dichiarazioni che parlavano di uno scampato pericolo per un presunto tentativo di introdurre ogm nell’agricoltura italiana – ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi. A questo proposito è fondamentale fare chiarezza: lo schema di decreto su cui si è espressa la Commissione agricoltura è semplicemente un aggiornamento della legge vigente, che in materia di OGM nulla modifica rispetto a quanto oggi in vigore. La discussione sulle NBTs è condotta a livello comunitario, dove è in atto una valutazione di tali strumenti e dei prodotti che possono derivare dagli stessi. In qualsiasi caso l’Europa decida di porsi nei confronti delle New Breeding Techniques non sono questi i provvedimenti opportuni dove affrontare il tema – ha aggiunto Carli.

Il parere della Commissione favorevole ma condizionato e l’ostracismo immotivato di alcuni osservatori nei confronti delle NBTs vanno ancora una volta nella direzione contraria allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e competitiva.
È uno sguardo al passato mentre la nostra agricoltura ha bisogno di una visione strategica che guardi al futuro. Il settore sementiero continua a invocare una revisione della normativa europea capace di tenere in considerazione i progressi conseguiti in campo tecnologico, le esigenze degli agricoltori e le sfide che ci attendono nei prossimi anni.
Precludere le possibilità di sviluppo e di utilizzo alle NBTs sarebbe un grave errore e a pagarne il prezzo sarebbero i produttori primari e le piccole e medie imprese sementiere: secondo una recente indagine condotta da Euroseeds, l’associazione che rappresenta il settore sementiero a livello europeo, a causa di questa incertezza normativa il 40% delle aziende che investono in ricerca hanno bloccato i loro programmi di innovazione ha concluso Carli».