Meleto: effetti di portinnesti e direzione filari

Un esperimento di ricerca condotto in Australia ha quantificato gli effetti di portinnesto e orientamento dei filari su intercettazione luminosa, dimensione e densità della chioma, risposte produttive e qualità dei frutti.

La varietà oggetto della prova

Un frutteto multidirezionale impiantato nel 2018 e rinominato «Sundial Orchard» viene attualmente utilizzato come campo sperimentale per studiare risposte produttive e qualitative di nettarine «Majestic Pearl» e meli «ANABP 01» piantati in quattro diversi orientamenti dei filari (nordsud, ovest-est, nordovest-sudest e nordest-sudovest), la densità d’impianto è di circa 2.860 alberi/ettaro allevati a fusetto. I meli ANABP 01 sono oggetto di un esperimento che mira a quantificare gli effetti dei quattro orientamenti dei filari e di tre portinnesti nanizzanti (M9, M26 e Bud9) su intercettazione luminosa, risposta produttiva e caratteristiche qualitative dei frutti.

Effetti del portinnesto sulla chioma

I risultati dei primi due anni di produzione mostrano come gli alberi innestati su M9 e M26 abbiano avuto maggiori densità della chioma, superficie trasversale e intercettazione luminosa rispetto a Bud9. Il ridotto sviluppo di ANABP 01 su Bud9 rende questo portinnesto potenzialmente più adatto a sistemi più intensivi con distanze sul filare più ridotte. Ciononostante, è stata notata una maggiore tendenza di Bud9 a produrre legno nudo (improduttivo), sebbene questa osservazione visiva debba essere testata sperimentalmente.

Effetti dell’orientamento sulla chioma

L’intercettazione luminosa e la densità della chioma non sono state influenzate dall’orientamento dei filari, nonostante ciò, quando l’intercettazione luminosa viene espressa per unità di superficie fogliare trasversale, l’orientamento nord-sud è risultato essere il più efficiente (34% per m2 di superficie fogliare trasversale) e l’orientamento ovest-est il meno efficiente (28,5% per m2 di superficie fogliare trasversale).
Portinnesto e parametri qualitativi
Dal punto di vista qualitativo, le mele prodotte da alberi innestati su Bud9 sono risultate più scure, manifestando sia colore di fondo sia sovraccolore più avanzato rispetto a M9 e M26. Anche l’indice DA (differenza di assorbanza) e l’indice di degradazione dell’amido suggeriscono che i frutti provenienti da Bud9 raggiungono uno stadio di maturazione più avanzato alla raccolta. Questi effetti del portinnesto sulla qualità dei frutti potrebbero derivare dalla maggiore esposizione ai raggi solari in Bud9, a sua volta dovuta a ridotte dimensione e densità della chioma.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 27/2022
Meleto: effetti di portinnesti e direzione filari
di  Alessio Scalisi, Madeleine Peavey
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