Le prospettive di mercato per il kiwi restano buone

Secondo i dati Istat, nel 2020 in Italia l’actinidia è stata coltivata su circa 26.700 ettari, un valore sostanzialmente in linea con quello del biennio precedente. Poco meno di 1.800 sono gli ettari in allevamento, valore anche questo allineato con quello degli ultimissimi anni, a testimonianza di una situazione abbastanza stabile, seppur in presenza di persistenti problematiche di natura fitopatologica (PSA e, ora, soprattutto moria del kiwi) che, unitamente agli andamenti di mercato, stanno considerevolmente influenzando le dinamiche del comparto.

Il contesto produttivo 

La coltivazione dell’actinidia nel mondo permane concentrata in pochi Paesi, fra i quali primeggia largamente la Cina, con i 2/3 circa delle superfici investite e poco più della metà della produzione complessiva. Dietro il colosso asiatico, i 5 principali produttori ed attori del commercio mondiale, Nuova Zelanda, Iran, Grecia e Cile, oltre naturalmente all’Italia, hanno realizzato nel 2019 il 43% dell’offerta mondiale.

Il prodotto italiano mantiene sui mercati internazionali un differenziale di prezzo compreso fra 0,40 e 0,80 euro/Kg rispetto a quello greco, nonostante anche il kiwi ellenico benefici di un progressivo incremento dei prezzi. Le principali destinazioni dell’export italiano sono Germania e Spagna e sono anche i due mercati che più hanno risentito del calo generale delle esportazioni italiane, mentre il Belgio ha assistito a una crescita delle importazioni dall’Italia. Tengono i due principali mercati d’oltreoceano, Stati Uniti e Brasile.

Puntare su tipologie innovative

Il comparto dell’actinidia è certamente uno dei più dinamici nell’ambito della moderna frutticoltura.

Per le varietà a polpa gialla la maggior fluidità del mercato e la domanda in continua crescita determinano prezzi più elevati della varietà a polpa verde e, soprattutto, stabili, anche se con costi di produzione più alti in considerazione delle più attente cure colturali richieste.

Per le cultivar a polpa gialla, la situazione è, dunque, certamente più rosea, grazie ad un mercato che presenza crescenti spazi, ma anche alla valorizzazione affidata ai marchi club che gestiscono buona parte dell’offerta di questa tipologia. Buone appaiono le prospettive anche per le altre tipologie innovative di actinidia (polpa rossa, polpa bianca, mini-kiwi), sebbene sia ancora presto per delineare prospettive certe.

In via generale anche per il segmento delle tradizionali cultivar a polpa verde, le prospettive di mercato appaiono comunque incoraggianti, a patto di rafforzare al massimo le politiche di valorizzazione.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 21/2021
Le prospettive di mercato per il kiwi restano buone
di A. Palmieri
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