La moderna castanicoltura passa dalla potatura

La domanda interna di castagne non è soddisfatta dalla produzione nazionale e gran parte del prodotto viene importato dall’estero, spesso di qualità inferiore rispetto a quello italiano.
Può quindi essere considerata una coltura su cui investire passando, però, attraverso una gestione agronomica innovativa, a partire dalla potatura.

I vantaggi della potatura

Tra le numerose tecniche agronomiche, la potatura è una pratica consolidata e consiste in interventi cesori differenziati, il cui obiettivo è quello di mantenere un corretto equilibrio vegeto-produttivo che assicuri una produzione costante per tutta la vita utile dell’impianto.

Tuttavia, ancora poco si conosce relativamente alla potatura del castagno, soprattutto per i nuovi impianti moderni ad alta densità. Negli impianti tradizionali, trattandosi di piante di notevole dimensione, questo lavoro viene svolto principalmente da operatori in tree climbing che praticano interventi di rimonda mediante l’uso di corde e imbraghi. In contesti intensivi l’importanza di questa pratica agronomica è maggiore e gli interventi devono essere programmati sin dalla messa a dimora degli astoni. Soprattutto nel caso di sesti dinamici, è fondamentale gestire il volume della chioma per ritardare il più possibile il diradamento delle piante.

I benefici della potatura sono molteplici: favorire l’intercettazione luminosa, positiva su allegagione e pezzatura; areare maggiormente le parti interne della chioma, al fine di prevenire lo sviluppo di malattie (in primis Cryphonectria parasitica); prevenire i problemi legati alle nevicate precoci che negli ultimi anni hanno determinato ingenti danni soprattutto nei giovani impianti. Soprattutto l’ibrido Bouche de Bétizac, per via dell’habitus assurgente, è maggiormente predisposto ad accumulare il carico nevoso che determina la rottura di branche soprattutto in fase di allevamento, con conseguente ritardo nell’entrata in produzione e una maggiore esposizione delle ferite agli agenti patogeni. In ultimo, una gestione razionale della chioma permette di evitare rotture dovute a un carico produttivo eccessivo, soprattutto nei primi anni d’impianto.

In sintesi, la potatura di allevamento negli impianti di castagno è fondamentale, soprattutto in un contesto di coltivazione intensiva. Tra i numerosi benefici connessi alla potatura, i tagli di diradamento e di ritorno consentono di riportare la zona fruttificante verso la zona prossimale dell’albero, mentre le speronature stimolano lo sviluppo di future strutture fruttifere.
È inoltre importante conciliare la potatura con razionali interventi irrigui e di concimazione, in quanto questa pratica agronomica comporta una riduzione della superficie fogliare con conseguente ridotta crescita radicale.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 17/2021
La moderna castanicoltura passa dalla potatura
di G. Gamba, A. Tomatis, P. Trovò, M.G. Mellano, G. Beccaro
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