Caratteristiche qualitative di tre vitigni apireni pugliesi

Apulia Fiammetta Rita - uva da tavola ok Da sinistra: Apulia, Fiammetta, Rita

La maggior parte delle cultivar apirene oggi disponibili provengono da programmi di incrocio e selezione realizzati all’estero, quindi talvolta si rivelano non del tutto idonee agli areali colturali italiani. Uno dei primi programmi di breeding finalizzato a ottenere vitigni apireni in Puglia ha prodotto interessanti genotipi, alcuni dei quali già in coltivazione.

Il progetto di ricerca Uvapulia, finanziato nel 2020 dalla Regione Puglia, ha tra i suoi obiettivi l’esplorazione delle caratteristiche qualitative delle uve di queste varietà sia in termini di caratteri organolettici visivi e gustativi che di proprietà nutrizionali.

Tra i genotipi a bacca pigmentata, il primo focus ha riguardato le cultivar Apulia (marchio commerciale BLOOM®), Fiammetta (marchio commerciale IRIS®) e Rita, ottenute dal dottor Stefano Somma (Agrisoil, Bisceglie, BT) e gestite da Grape&Grape Group.

Parametri qualitativi dell’uva

Fiammetta, Rita e Apulia hanno raggiunto peso grappolo rispettivamente medio-alto, elevato e molto elevato e peso dell’acino medio-alto per le prime due cultivar e molto alto per Apulia. La buccia, di colore rosso vinoso in Apulia, rosso violaceo scuro in Rita e rosso porpora in Fiammetta, sempre molto pruinosa, è apparsa di consistenza crescente da Apulia a Rita a Fiammetta e rispettivamente pari a circa 0,30 – 0,35 – 0,40 kg; come metro di paragone si riferisce che, in altre prove condotte nelle medesime condizioni sperimentali, la consistenza della buccia della nota cultivar californiana Crimson Seedless è risultata di circa 0,37 kg.

Le tre cultivar hanno superato le soglia di maturità raccomandate dall’OIV. In Rita, sia la concentrazione glucidica (20 °Brix) che l’acidità titolabile (6 g/L) sono apparse più elevate che in Apulia e Fiammetta (17-18 °Brix). Data la bassa acidità del succo di Apulia, il rapporto zuccheri/acidi è risultato più elevato (pari a circa 43), mentre in Rita e Fiammetta è apparso più equilibrato (33-36).

Dall’analisi del profilo acidico del succo, Fiammetta è risultata molto più ricca in acido citrico, che conferisce piacevole vivacità e un sentore fruttato leggero, Rita è risultata leggermente più ricca in acido malico, caratterizzato da un’asprezza “rotonda”, e soprattutto in acido acido tartarico, che ha un gusto più forte dell’acido citrico.
I contenuti in acido malico di Fiammetta e in acido citrico e tartarico di Apulia sono risultati non diversi da quelli riscontrabili in Crimson Seedless coltivata nelle stesse condizioni agro-ambientali. All’assaggio, tutte le cultivar hanno mostrato buccia sottile ma consistente e polpa mediamente croccante. Il gusto di Rita è apparso molto sapido, con contrasto dolce-acidulo particolarmente piacevole; Fiammetta è risultata sapida, con contrasto dolce-acidulo percepibile; Apulia è risultata dolce, con contrasto acidico non percepibile.
Le due cultivar a buccia più intensamente pigmentata, Rita e Apulia, sono risultate più dotate di antociani (+225% e +240%) e polifenoli totali (+30% e + 40%) della buccia, come era logico attendersi; Fiammetta è però risultata più ricca in acidi idrossicinnamici della polpa di Apulia (+80%) e poco meno dotata di Rita (-15%).

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 35/2020
Vitigni apireni pugliesi per rafforzare l’offerta italiana
di L. de Palma, P. Limosani, V. Novello
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