Cresce del 6-7% la produzione di uva in Veneto nel 2020

Il trittico vitivinicolo presentato da Veneto Agricoltura, Regione Veneto e Avepa – Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura, conferma un quadro rassicurante pur segnalando alcune oscillazioni in termini di uve raccolte e vino prodotto, variazioni talvolta suggerite e sostenute dai Consorzi di Tutela delle principali denominazioni al fine di salvaguardarne il valore di mercato.

Nel contesto veneto, è stata riconfermata la tendenza in diminuzione delle aziende viticole (- 500 unità) con il conseguente aumento della superficie media coltivata da ciascun produttore (crescita da 3,27 a 3,52 ha). Le aziende ammontano a 28.000 unità, per un totale complessivo di 113.000 agricole regionali.

L’evoluzione della superficie vitata ha assistito a un incremento del 5,8% nel 2020, raggiungendo 99.737 ha di aree piantumate. Tra questi, il 74% è a bacca bianca e circa 26.000 ha sono coltivati in zone collinari (con pendenza superiore a superiore a 5 gradi). A trainare la campagna viticola sono Glera e Pinot Grigio, entrambi in aumento (rispettivamente con un totale complessivo di 36.167 ha e 16.167 ha); sull’altro fronte Garganega e Corvina calano lievemente le superfici coltivate (8.923 ha e 7.050 ha), a favore del Corvinone che viceversa segna un +5% (1.703 ha); un incremento consistente è stato registrato dal Pinot Nero, dovuto alle politiche del Consorzio di Tutela che hanno consentito una crescita del 78%, arrivando a 1.644 ha.

Alcuni Consorzi di Tutela hanno adottato misure di contenimento della produzione, applicando lo stoccaggio delle uve, quali Doc delle Venezie, Pinot Grigio, Doc Prosecco, Doc Lugana, Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco. Quest’ultimo, in aggiunta, ha applicato una duplice programmazione della produzione, inserendo nel disciplinare una riduzione della resa per ha, così come operato anche dalle Doc Bardolino, delle Venezie, Soave e Valpolicella.

Dei 14 milioni q uva raccolta nel 2020 (in crescita del 6-7% rispetto al 2019), il 62% è stato destinato a Doc, mentre la Docg ha assorbito il 10%; Igt conta il 18% sul totale, mentre circa il 10% costituisce vino da tavola e varietale. Quest’ultimo in particolare ha registrato un aumento considerevole rispetto al 2019 (supera 1,1 milioni q).

La ranking list delle principali denominazioni di origine venete evidenzia variazioni positive in termini quantitativi: Prosecco (+1,5% con 4,2 milioni q), delle Venezie (+2,92% con 1,3 milioni q), Garda (+15,1% con 351.000 q), Asolo Prosecco (+ 31,5% con 285.000 q), Bardolino (+ 2,59% con 248.000 q); viceversa, alcune denominazioni sono calate: Conegliano Valdobbiadene (-2,56% con 1 milione q), Valpolicella (-14,3% con 773.000 q) e Soave (-22,5% con 584.000 q).

I volumi imbottigliati (aggiornati a novembre 2020) ammontano a 8 milioni hl delle denominazioni di origine, rispetto a un totale vino prodotto di 11,7 milioni hl. Nello specifico, 3,4 milioni hl per il Prosecco Doc (+1,56%), Conegliano Valdobbiadene Docg raggiunge oltre 620.608 hl (+1,99%), Valpolicella 127.781 hl (- 2,58%), Amarone della Valpolicella 99.225 (-1,47%), Soave 305.021 (-4,83%), Bardolino 155.101 (-7,41%), Garda 148.570 (+18%) e Custoza 71.372 (-11,29%).

Ilenia Cescon