Efficacia di flupyradifurone contro l’afide grigio del melo

Colonia di afide girigio su foglie e frutticini del melo Colonia di afide girigio su foglie e frutticini del melo

L’afide grigio (Dysaphis plantaginea) è una specie dioica: l’ospite primario è il melo, mentre quello secondario è costituito dalle piante erbacee del genere Plantago, in particolare P. lanceolata. Lo svernamento avviene nella fase di uovo durevole su melo, da cui prende origine la generazione fondatrice a cui fanno seguito 3-4 generazioni partenogenetiche fondatrigenie.

A fine maggio compaiono le prime forme alate che progressivamente vanno a insediarsi nelle piante di Plantago dove sono dapprima visibili sulla pagina inferiore delle foglie, per poi ripararsi sui piccioli delle foglie più vecchie fino anche a raggiungere la parte ipogea dell’infestante.

A partire da inizio ottobre fino a fine novembre si assiste al ritorno sull’ospite primario, dove avvengono gli accoppiamenti e la deposizione delle uova destinate allo svernamento.

D.ysaphis plantaginea può essere considerato l’afide più dannoso per il melo sia per i danni derivanti dalla sottrazione di linfa, accartocciamento fogliare, produzione di melata, sia per le alterazioni che provoca sui frutti che risultano infine deformati e privi di valore commerciale.

Flupyradifurone efficace contro D. plantaginea

Nel biennio 2018-19 il Centro di saggio Consorzio agrario di Ravenna ha realizzato prove sperimentali per verificare l’efficacia di flupyradifurone nei confronti di D. plantaginea in condizioni di pieno campo in meleti caratterizzati da una forte pressione del fitomizo e dove l’efficacia dei neonicotinodi non era soddisfacente.

Le due prove hanno dimostrato una buona efficacia di flupyradifurone nel contenimento di D. plantaginea con livelli di contenimento in linea con le altre strategie a confronto.

Nel 2018, a fronte di un testimone non trattato con una media di 63% di getti colpiti, tutte le tesi a confronto hanno sostanzialmente ridotto la popolazione di afide grigio attestandosi su valori che oscillano tra il 9 e il 12,75% di getti con presenza di afidi.

Sia l’incidenza dei getti colpiti sia l’indice di attacco, calcolato in base alla popolosità delle colonie presenti, hanno mostrato una sostanziale uguaglianza tra le strategie comparate, tutte significativamente più basse rispetto al testimone non trattato.

Nel 2019 l’incidenza dell’insetto su germogli si è nuovamente presentata come estremamente elevata con una media di 58,25% di getti colpiti.

Le tesi a confronto hanno contenuto molto efficacemente la pressione dell’insetto, con valori di percentuale di germogli con afidi prossimi allo zero nelle strategie flupyradifurone-spirotetramat e flonicamid-flupyradifurone.
Queste due tesi sono risultate diverse da flonicamid-acetamiprid e statisticamente simili a flonicamide seguito da spirotetramat e a flonicamid seguito da sulfoxaflor.

Dai dati relativi all’indice di attacco si è notato che il risultato con valore inferiore è quello realizzato da flupyradifurone-spirotetramat, anche se statisticamente si separa solo dal testimone e da flonicamid- acetamiprid.

Dai risultati di due anni di prove è emerso come flupyradifurone sia in grado di contenere efficacemente l’infestazione dell’afide grigio sia quando applicato in fase pre-fiorale in strategia con spirotetramat, sia in fase post-fiorale preceduto da flonicamid.

Pertanto flupyradifurone rappresenta una valida soluzione per la difesa nei confronti di D. plantaginea, che può essere inserito in strategie con gli altri aficidi attualmente disponibili in commercio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 9/2021
Efficacia di flupyradifurone contro l’afide grigio del melo
di F. Manucci, L. Fagioli, A. Allegri, E. Nardini, E. Tamburini
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale