Biocontrollo efficace contro le malattie fungine del frumento

La prova sperimentale allo stadio di maturazione: si osserva l’effetto del trattamento fungicida (parcella a sinistra) rispetto al testimone non trattato (parcella di destra) sul contenimento delle malattie e lo stay green

Per rispondere alle richieste del Farm to Fork, con un taglio previsto per l’Italia del 62% dei prodotti di difesa e del 54% dell’impiego di sostanze attive di sintesi, sarà necessario individuare agrofarmaci alternativi efficaci, integrando opportunamente la loro applicazione con un impiego mirato.

Per quanto riguarda il frumento, i principali interventi di lotta chimica riguardano il diserbo e la lotta alle malattie fungine.

Tra le malattie fogliari, negli areali del Centro-Nord Italia, la più diffusa è dovuta al complesso della septoriosi, causata da Zymoseptoria tritici e Parastagonospora nodorum, ma si possono registrare anche importanti attacchi di ruggine gialla (Puccinia striiformis) e ruggine bruna (P. triticina).

Una sperimentazione di campo condotta dal 2020 al 2022 presso il centro sperimentale dell’Università di Torino a Carmagnola (Torino), mette in evidenza la possibilità di contenere le malattie fogliari e della spiga del frumento con l’applicazione di innovative soluzioni di difesa ecocompatibili, basate su strategie di lotta biologica, che, sebbene meno efficaci di quella chimica, permettono di contenere significativamente il complesso della septoriosi e della fusariosi della spiga, determinando un importante aumento produttivo e una riduzione del contenuto in DON.

Nel 2020 si è verificata una incidenza più elevata della fusariosi della spiga rispetto alle altre campagne agrarie, mentre l’incidenza e la severità del complesso della septoriosi sono state significativamente superiori nel 2020 e 2021 rispetto al 2022. I risultati dimostrano che l’effetto del prodotto a base di Trichoderma è risultato più efficace nel limitare la contaminazione da micotossine nel 2021 e nel 2022, con una maggiore efficacia quando distribuito sui residui presenti sul terreno soggetto a minima lavorazione (grafico 1).

Inoltre, in tutte le condizioni agronomiche a confronto, il prodotto biologico ha consentito di minimizzare l’accumulo del DON nella granella.

Risulta particolarmente esemplificativo l’effetto dei trattamenti in minima lavorazione nella prova sperimentale del 2022: sia l’applicazione di Trichoderma in accestimento-levata (−31%), sia il trattamento con un fungicida di sintesi (−66%) hanno ridotto significativamente la contaminazione da micotossine rispetto al testimone.

La combinazione delle due strategie di lotta (mezzo biologico + chimico) garantisce un ulteriore e significativo contenimento del DON (−82%) rispetto al testimone non trattato.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 5/2023
Mezzi biologici su frumento contro le malattie fungine
di M. Blandino, L. Capo, R. Meloni, M. Scapino, M. Mezzalama, A. Reyneri
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario