Vino: dubbi sulla possibile distillazione di crisi

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«Unione italiana vini è contraria alla distrazione, in favore della distillazione di crisi, di fondi già impegnati per la promozione e gli investimenti». Si esprime così Uiv, al termine del Tavolo convocato dal Ministero dell’agricoltura per esaminare la situazione di mercato sulle possibili misure di intervento volte a fronteggiare le difficltà del settore vitivinicolo.

«Uiv, pur riconoscendo e avendo ampiamente previsto il particolare momento di difficoltà per il settore, ritiene che la misura tampone non possa penalizzare il settore drenando fondi strategici per la sua crescita. Qualora si rendesse necessaria in alcune aree del Paese, la misura della distillazione dovrebbe invece poter contare – sottolinea l’Unione italiana vini – su fondi regionali stanziati ad hoc».

«In ogni caso – aggiunge Uiv-  la distillazione risolve solo temporaneamente crepe strutturali già evidenziate sul sistema». L’associazione, in una nota, ha evidenziato in particolare come sarebbe opportuno approfittare del Tavolo per affrontare con occhio critico dinamiche, come la sovrapproduzione, che generano distorsioni anche in termini di remunerazione della filiera.

Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, il dato di marzo sulle giacenze (60 milioni di ettolitri) è il più alto dell’ultimo quinquennio e rappresenta il 5,1% in più (+8,6% per le dop) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In Italia nell’ultimo triennio gli stock in cantina, viene evidenziato da Uiv, sono aumentati dell’11% a fronte di produzioni stabili sul periodo.

«Se il trend – sostiene Unione italiana vini – rimane quello attuale, complici le vendite in calo, si rischia di arrivare alla prossima vendemmia con il maggior carico di giacenze degli ultimi 20 anni».