Xylella: Agrinsieme chiede un commissario straordinario

OLIVI XYLELLA

Un commissario straordinario ad acta in grado di governare gli attuali strumenti finanziari e tutte le azioni necessarie messe in campo, al fine di accelerare l’uscita dall’emergenza e gestire in maniera programmatica il ripristino del patrimonio olivicolo perso e la gestione di quello indenne. Questa la richiesta avanzata dal coordinamento di Agrinsieme durante l’audizione indetta dalla Commissione agricoltura della Camera dei deputati in merito all’indagine conoscitiva avviata dalla stessa Commissione sull’emergenza Xylella fastidiosa in Puglia.

Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare.

«Riteniamo tale provvedimento non più procrastinabile – ha affermato Luca Lazzàro, di Confagricoltura, intervenuto a nome di Agrinsieme -. Il Commissario straordinario dovrà essere immediatamente operativo e, seguendo il modello della Zone Economiche Speciali, dovrà essere accompagnato da un’adeguata struttura sul territorio pugliese e da strumenti di natura fiscale e contributiva che possano agevolare la ripresa dell’occupazione nell’area. Si ricorda infatti la perdita di circa 30.000 posti di lavoro a causa dell’avanzata del batterio. Con adeguati strumenti utili alla rigenerazione produttiva in Puglia, coadiuvati da procedimenti autorizzativi e burocratici snelli e veloci, si potrebbe dare nuovo slancio all’area colpita».

Tali iter – ha precisato il Coordinamento – dovranno inoltre servire a incidere sulla gestione della sputacchina, l’insetto vettore, che va necessariamente contrastata pulendo i cigli stradali e le aree pubbliche e intervenendo per garantire la pulizia dei terreni in stato di abbandono.

L’audizione è stata l’occasione per Agrinsieme per richiedere ulteriori fondi e un’attuazione più incisiva del Piano di rigenerazione dell’olivicoltura pugliese con l’implementazione di tutte le misure e la valutazione di un eventuale riorientamento delle risorse verso gli strumenti più utilizzati e per ribadire l’importanza della ricerca e dell’innovazione come uniche chiavi di volta per giungere a una vera soluzione della problematica.