MaxiMaize: massima finestra di raccolta per un super trinciato di mais

mais da trinciato

[informazione pubblicitaria]

Nella campagna 2020 la Ricerca Syngenta ha rilasciato sul mercato italiano per la prima volta la nuova tecnologia MaxiMaize® che permette di selezionare e combinare le migliori basi genetiche del mais per ottenere un trinciato più omogeneo e produttivo in tutto il campo.

MaxiMaize SyngentaGli agricoltori che stanno utilizzando i prodotti della linea MaxiMaize SY703M, SY714M e SY711M hanno già potuto apprezzare alcuni dei notevoli vantaggi di questa tecnologia.

Nelle fasi di sviluppo della coltura si è manifestato in modo eclatante il vigore di partenza di questi mais, l’apparato radicale profondo ed espanso, la grande fogliosità e le spighe ben fecondate e molto ricche di granella.

Ora, in prossimità della maturazione cerosa, le combinazioni MaxiMaize confermano la loro superiorità con una prolungata tenuta di verde e un’ottima sanità di pianta.

Ampia finestra di raccolta

Per individuare il momento ideale di trinciatura del mais si fa normalmente riferimento al contenuto di sostanza secca della pianta intera che, idealmente, dovrebbe essere tra il 33 e il 37%. Valori superiori indicano una maturazione eccessiva per l’utilizzo da insilato, con grandi difficoltà per lo stoccaggio; valori inferiori, invece, sono segno di una coltura ancora immatura, con basso contenuto energetico, molta acqua e difficoltà di conservazione.

Riuscire a rimanere all’interno di questo intervallo ideale non è sempre facile e l’agricoltore deve confrontarsi con le difficoltà pratiche legate alla gestione del cantiere di trinciatura. Spesso la raccolta deve essere pianificata in azienda con largo anticipo e, una volta iniziata, prosegue in tutti gli appezzamenti e con tutti gli ibridi presenti, indipendentemente dal loro stadio di maturazione.

Capita non di rado di dover raccogliere alcuni campi non ancora completamente maturi o altri eccessivamente secchi, proprio per la necessità di dover mediare tra le varie realtà presenti in azienda. Inoltre, le caratteristiche stesse dei diversi ibridi di mais seminati (alcuni con un’estrema tenuta di verde e altri con una più rapida maturazione) possono accentuare la disomogeneità tra i vari carichi di trinciato che vanno a riempire la trincea aziendale e, in definitiva, impedire di produrre un insilato di qualità superiore e costante.

I prodotti MaxiMaize di Syngenta permettono di superare questi limiti, grazie alla combinazione di ibridi di mais con un tenuta di verde decisamente superiore agli ibridi tradizionali.

L’impressionante stay green dei MaxiMaize assicura di poter raccogliere un trinciato con il giusto tenore di sostanza secca per un periodo di tempo prolungato, senza dover rinunciare a energia e conservabilità. Ciò consente di eseguire una trinciatura in condizioni ottimali anche in caso di ritardi legati a complicazioni nella gestione dei cantieri di raccolta o a fronte di condizioni meteorologiche avverse.

Molti agricoltori che hanno seminato una delle combinazioni MaxiMaize (SY703M, SY714M o SY711M) stanno sperimentando proprio i vantaggi di questa finestra operativa decisamente più prolungata, con effetti positivi sull’uniformità del prodotto raccolto, sulla sua conservabilità in trincea e, in conclusione, sui livelli qualitativi molto più alti dell’insilato fornito agli animali in stalla.

Ivan Furlanetto e Simone Sebastiano

Il parere degli agricoltori ◄

Piante più sane fino alla raccolta

La qualità del trinciato di mais è fortemente condizionata dalla sanità della coltura al momento della raccolta. In particolare, piante più sane e meno attaccate da patogeni e insetti hanno una maggiore capacità di accumulare amido e, soprattutto, una maggiore digeribilità della fibra.

Le varie componenti di MaxiMaize, grazie al vasto set genetico presente e alle differenze temporali nello sviluppo fenologico, ampliano la tolleranza di base alle varie malattie e creano condizioni negative per una loro rapida moltiplicazione. Per tale ragione, quando i parametri ambientali sono favorevoli allo sviluppo di un patogeno esso troverà solo alcune piante all’interno del campo recettive all’infezione, mentre tutte le altre saranno non recettive. Grazie a tale meccanismo i danni causati da molte malattie (ad esempio, elmintosporiosi, ruggini, batteriosi) possono essere limitati e tenuti adeguatamente sotto controllo.

Anche per quanto riguarda gli insetti, in particolare la piralide, l’utilizzo delle combinazioni MaxiMaize ha permesso di ridurre significativamente i danni rispetto agli ibridi convenzionali. Gli agronomi Syngenta hanno misurato il numero e la lunghezza delle gallerie scavate dall’insetto all’interno degli stocchi. In media si è osservato che nelle aree seminate con Maxi- Maize le rosure sono ridotte di oltre il 15% rispetto ai normali ibridi, con meno danni e minori possibilità di infezioni secondarie da Fusarium.

Questo effetto è apprezzabile anche semplicemente osservando le prove da bordo campo: nelle zone seminate con combinazioni MaxiMaize è raro osservare pennacchi spezzati o foglie apicali arrossate.

Trinciato di qualità pronto alla raccolta

La grande finestra di trinciatura e la maggior sanità di pianta sono solo due dei molti vantaggi della tecnologia MaxiMaize. Durante il ciclo colturale abbiamo apprezzato l’emergenza rapida e vigorosa, il grande sviluppo dell’apparto radicale, la miglior copertura fogliare, l’estensione del periodo di fioritura e la notevole disponibilità di polline per una perfetta fecondazione della spiga.

Tutto questo, ora, si concretizzerà alla raccolta in una maggiore produzione di amido e in un trinciato omogeneo di altissima qualità.