Logistica inefficiente e alti costi penalizzano l’export ortofrutticolo italiano

Se parliamo di export ortofrutticolo, la Spagna corre mentre l’Italia arranca. Da gennaio ad aprile scorso le esportazioni di frutta e verdura dal Paese iberico sono cresciute sia in volume (+8%) sia in valore (+6%) rispetto allo stesso periodo del 2018.

Tradotto in cifre, in quattro mesi la Spagna ha già commercializzato 5 milioni di tonnellate per 5,370 miliardi di euro. Vale a dire ben più di quello che l’Italia è riuscita a totalizzare in tutto il 2018, ovvero 3,39 milioni di tonnellate per un fatturato complessivo di 4 miliardi di euro.

Se la Spagna esporta il triplo dell’Italia, una buona parte del vantaggio delle loro imprese è che possono contare su una logistica assai migliore di quella italiana. Esportano maggiori volumi, a costi di gran lunga minori dei nostri e con tempi assai inferiori.

Come se non bastasse il costo della manodopera agricola in Spagna è pari al 60% di quello italiano. Il nostro Paese soffre inoltre di una scarsa aggregazione a livello produttivo, che non permette adeguate economie di scala e riduce il potere contrattuale nei confronti degli operatori commerciali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 26-27/2019
Costi alti e gap logistici, l’ortofrutta italiana non corre più
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