L’Emilia-Romagna dalla siccità all’alluvione

Dopo oltre due giorni di maltempo con vento e volumi di pioggia caduta che in alcuni casi hanno superato i 200 millimetri, la situazione in molte zone dell’Emilia-Romagna è critica, con torrenti esondati, frane e smottamenti in collina e montagna.
Nel faentino, ma anche in territorio di Bologna, l’eccesso di acqua, dopo un lungo periodo dì siccità, ha inondato centri cittadini ed aziende agricole. Vengono segnalate situazioni di criticità per allagamenti nei frutteti, vigneti e nei seminativi, con un conseguente problema di asfissia radicale delle piante, oltre a un dilavamento dei terreni e perdita di piantine appena germogliate.

I torrenti Lamone, Montone, Senio e Sillaro in Romagna, l’Idice nel Bolognese sono esondati, anche con rotture di argini accentuate dalle tane delle nutrie, allagando decine di ettari di colture. I comuni più colpiti sono Conselice, Faenza e Castelbolognese dove sono state fatte evacuare numerose persone dalle loro abitazioni.

«Una sequenza così nefasta purtroppo non è più eccezionale – dice Stefano Francia, presidente di Cia-Agricoltori italiani dell’Emilia-Romagna – ed ora non ci resta che fare la conta dei danni che si sommano alle gelate di alcune settimane fa che, da sole, hanno causato perdite ingenti alla frutticoltura.

Come rileva anche Confagricoltura, è completamente compromessa la produzione 2023 di grano, nella delicata fase della spigatura, ma anche quella dell’orzo: colture che non possono essere riseminate in questo periodo dell’anno. Si prevendono ulteriori costi per chi dovrà invece approntare nuove semine di mais, girasole, colza e soia.

A fronte di questa situazione climatica – rileva Coldiretti – è necessario intervenire con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.

Intanto Confcooperative Romagna ha aperto una raccolta fondi per aiutare le imprese associate che hanno subito danni dall’alluvione che ha colpito la regione: «Abbiamo già ricevuto tante segnalazioni da parte delle nostre imprese. È ancora presto per stimare i danni ma vogliamo essere pronti e fare tutto il possibile per aiutare le cooperative, le persone che vi lavorano e le loro famiglie – ha sottolineato in una nota il presidente di Confcooperative Romagna, Mauro Neri -. È il momento di restare uniti e cooperare».