Le Società scientifiche agrarie e la biodinamica

Il disegno di legge sul biologico prevede l’equiparazione, ai fini della concessione degli aiuti, dei coltivatori certificati bio con quelli certificati biodinamici. In altre parole, la conduzione del fondo secondo il metodo biodinamico certificato darebbe diritto all’accesso alle sovvenzioni previste dal ddl 988.
La questione ha sollevato più di una obiezione soprattutto da parte del mondo scientifico, schierato quasi all’unanimità contro l’ipotesi di equiparare le due forme di agricoltura. Ma ha provocato anche risentite reazioni da parte del mondo biodinamico.
Abbiamo deciso di pubblicare la lettera dell’Aissa, che riunisce 22 società scientifiche agrarie, nel rispetto della linea editoriale del nostro giornale che da sempre, per senso di responsabilità nei confronti dei lettori, pubblica contributi avvalorati da un rigoroso supporto scientifico, regola valida anche per eventuali articoli inerenti il metodo biodinamico.
Di seguito il testo della lettera dell’Aissa.

La posizione dell’Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie sul ddl 988

Onorevoli Deputati,
in occasione della discussione in Parlamento sulle «Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico» la comunità scientifica che si occupa di scienze agrarie, rappresentata dall’Associazione italiana delle 22 Società Scientifiche Agrarie (Aissa), che riunisce diverse migliaia di professori e ricercatori universitari e di ricercatori del Crea, del Cnr e di altre istituzioni, desidera ribadire la propria posizione relativamente al metodo di produzione «biodinamico» di cui si fa riferimento nel documento.
L’agricoltura biodinamica si distingue dal metodo «biologico» per alcune pratiche esoteriche basate su una visione spirituale antroposofica del mondo, elaborata dal teosofo Rudolf Steiner, e pensate per trasferire forze cosmiche, o altre non meglio precisate, nel terreno agrario. Esse non hanno alcun fondamento scientifico.
Sarebbe pertanto a nostro avviso grave inserire il riferimento a questo metodo di produzione nel documento. Chiediamo che il Parlamento lo stralci dal testo.
Se l’agricoltura biodinamica viene citata con l’obiettivo di equipararla a quella biologica, non si capisce inoltre come mai dovrebbe sedere un suo rappresentante al Tavolo tecnico.
Esprimiamo, a nome della comunità scientifica delle Scienze agrarie, una grande preoccupazione per l’avallo ufficiale che il «metodo biodinamico» potrebbe ricevere. Temiamo che i fondi messi a disposizione possano essere usati non solo per supportare l’agricoltura biologica, ma anche quelle pratiche esoteriche per le quali l’agricoltura biodinamica si distingue.
Si aprirebbero in tal caso pericolosi scenari in cui, con fondi pubblici, sarebbe possibile attivare, ad esempio, iniziative didattiche e progetti di ricerca su fenomeni privi di fondamento scientifico, quali i presunti effetti delle forze astrali sulle colture e sul suolo.
In un periodo come quello presente, in cui in tutto il mondo la Scienza viene ascoltata con particolare attenzione dai decisori politici, ciò porterebbe il nostro Paese indietro nel tempo.

Il Consiglio di Presidenza
dell’Associazione Italiana delle Società
Scientifiche Agrarie:
Massimo Tagliavini (presidente),
Davide Viaggi (vicepresidente),
Giuseppe Corti (segretario),
Alberto Alma, Luca Cocolin,
Marco Marchetti (consiglieri)