Le partite agricole per la prossima Commissione UE

bruxelles

La legislatura europea 2014-2019 si è chiusa con l’approvazione delle misure per la trasparenza nel processo di autorizzazione di agrofarmaci, sostanze chimiche in genere e ogm utilizzati nella catena alimentare.
Vediamo quali sono i dossier aperti per la prossima legislatura.

  • Riforma Pac: la bozza della nuova politica agricola comune dopo il 2020 consiste essenzialmente in un trasferimento di poteri a livello nazionale. Ma molto resta da decidere, con un occhio al dibattito sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027, che di fatto non è ancora iniziato a causa della Brexit.
  • Origine e semafori: la Commissione ha lasciato fare sia sui regimi nazionali di etichettatura obbligatoria di origine delle materie prime agricole, adottati da Francia e Italia, sia sulla proliferazione di etichette nutrizionali a colori. Su queste ultime, entro fine anno la Commissione pubblicherà un rapporto conoscitivo, ma nel groviglio di interessi pubblici e è difficile intravedere una soluzione capace di mettere tutti d’accordo.
  • Glifosate e agrofarmaci: la procedura di riautorizzazione del glifosate, la cui licenza scade nel 2022, è già cominciata. Ma gli sviluppi su tutto il fronte agrofarmaci, chimica applicata all’agricoltura e ai materiali da contatto per alimenti sono da seguire da vicino.
  • Genetica agraria: il commissario Vytenis Andriukaitis ha detto chiaramente che le norme Ue sul biotech in agricoltura sono datate e vanno riviste. Come, è troppo presto per dirlo. E con un fronte ambientalista in cui i contrari a qualsiasi deregolamentazione al momento gridano più forte, la sfida sarà convincere i cittadini e i consumatori.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 16/2019 a pag. 11
Dalla Pac all’origine: le partite agricole per la prossima Commissione UE
di Angelo Di Mambro
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