I vigliacchi che tagliano gli olivi

La misura è colma e il mondo agricolo pugliese si ribella alla sequenza inarrestabile di episodi vandalici e minatori a danno di strutture e coltivazioni.

L’ultimo atto vile nel foggiano ha colpito l’azienda Cericola, punto di riferimento per la filiera olivicola e olearia e da sempre all’avanguardia dell’innovazione tecnologica nel settore, fino allo sviluppo degli uliveti superintensivi. Proprio in uno di questi appezzamenti a novembre sono state tagliate oltre cento piante di ulivo a tre anni dall’impianto, in spregio, anche in questo caso, al lavoro e ai sacrifici che già il mercato troppo spesso non ripaga.

Secondo stime di Coldiretti Puglia, l’emergenza criminalità nelle campagne vale circa 300 milioni di euro l’anno, tra danneggiamenti e furti di macchine e attrezzature agricole, ma anche di produzioni in fase di raccolta, come sta avvenendo in queste settimane in diverse province pugliesi con veri e propri blitz di squadre di delinquenti che rubano olive battendo gli alberi con bastoni di varia natura, danneggiando anche le piante.

E poi ci sono sempre gli atti vandalici alle serre, il taglio dei ceppi nei vigneti di uva da tavola e da vino, la sottrazione di pompe e motori da banco durante la stagione irrigua.

Mentre forte e unanime è stata la solidarietà all’imprenditore foggiano, stentano ancora a decollare misure veramente incisive per la prevenzione dei reati nelle campagne. La ricetta non è semplice, non potendosi neanche ipotizzare un dispiegamento di forze dell’ordine che copra tutte le aree rurali, spesso isolate e non facilmente raggiungibili; ma sicuramente si può fare di più e meglio, a cominciare da un migliore coordinamento tra i vari corpi di polizia.