Fertilizzanti evoluti per nutrire la vite

grappolo uva vite

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Sperimentazioni internazionali, studi e ricerche universitarie confermano, ormai da anni, il ruolo della concimazione come strumento produttivo di importanza fondamentale per la viticoltura.

In passato la concimazione è stata accusata, spesso erroneamente, di essere la causa di eccessi di vigore, di incremento dei danni da malattie parassitarie, di contribuire all’arricchimento in falda di elementi minerali e di peggiorare la qualità del mosto, ma la ricerca sulla nutrizione della vite ha riprogrammato i suoi obiettivi attraverso un nuovo paradigma interpretativo che tiene soprattutto conto dei rapporti tra nutrizione minerale e qualità dei vini.

Queste ricerche, favorite anche dallo sviluppo delle tecniche analitiche, sono state condotte in molti Paesi viticoli evidenziando il ruolo essenziale di alcuni elementi sul profilo sensoriale dei vini.

Una nutrizione equilibrata del vigneto con i fertilizzanti ad alto contenuto tecnologico, meglio se «specializzata» sulla base del terroir e della varietà, permette di ottenere risultati produttivi e qualitativi delle uve in linea sia con le richieste del mercato enologico, sia con quelle della sostenibilità ambientale, tema di primaria importanza per l’agricoltura europea.

I tecnici di EuroChem Agro Italia sanno bene quanto sia importante la nutrizione minerale del vigneto con i prodotti giusti nei momenti giusti per ottenere vini di alta qualità, perché se è vero che il mercato del vino è in continua evoluzione è altrettanto vero che anche le agrotecniche devono evolvere.

Nitrophoska ed Entec: accoppiata ideale

In questo senso EuroChem Agro consiglia per la nutrizione del vigneto tre fertilizzanti in particolare: Nitrophoska Perfect, Nitrophoska Special ed Entec Perfect.

Nitrophoska Perfect 15-5-20 è uno dei prodotti di riferimento per la concimazione della vite, perché gli elementi nutritivi presenti nel formulato sono in perfetta corrispondenza con le asportazioni della pianta, pertanto, un’unica distribuzione di Nitrophoska Perfect poco prima della ripresa vegetativa consente di soddisfare completamente le esigenze nutrizionali del vigneto.

Nitrophoska Special e Perfect

Per stimolare l’accrescimento dei tralci o per esaltare la componente aromatica dell’uva è utile fornire alla pianta una maggiore quota di fosforo, in questi casi è preferibile concimare con Nitrophoska Special 12‑12‑17: il più famoso e utilizzato tra i complessi NPK con potassio da solfato.

Infine, ma non per ultimo, il prodotto top per la vite, soprattutto dove ci sono fattori limitanti, come terreni sabbiosi, in forte pendenza, in ambienti con elevata piovosità o nel caso di giovani impianti, è preferibile concimare utilizzando Entec Perfect 14-7-17, il complesso NPK della famiglia Nitrophoska con azoto a lenta cessione.

Entec Perfect

L’inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP di cui è dotato Entec Perfect protegge l’azoto dalle perdite per dilavamento e rende la cessione dell’elemento graduale e durevole fino a 12 settimane. Le piante in questo modo vengono nutrite gradualmente e per tutto il ciclo vegetativo, le foglie sono sempre fotosinteticamente attive e questo si ripercuote positivamente su fioritura, allegagione e maturazione delle uve, quindi sugli aspetti qualitativi del mosto e del vino.

Con Nitrophoska Perfect, Nitrophoska Special ed Entec Perfect il viticoltore è in grado di raggiungere la massima efficienza nutrizionale della vite in qualsiasi contesto produttivo.

Maggiori informazioni

 


Fertilizzazione sostenibile del vigneto: la visione di Marchese Antinori

Andrea Bencini
Andrea Bencini

Da più di 600 anni Marchesi Antinori è sinonimo di viticoltura: attraverso 26 generazioni, infatti, l’azienda ha sempre gestito direttamente questa attività con scelte innovative e talvolta coraggiose, ma sempre mantenendo inalterato il rispetto per le tradizioni e per il territorio.

«Marchesi Antinori conta numerose tenute da Nord a Sud della Penisola, ognuna con caratteristiche agronomiche precise legate alle differenti vigne e terroir, quindi la nostra interpretazione della concimazione non può che essere personalizzata sulle esigenze di ognuna delle nostre realtà viticole» ci racconta Andrea Bencini, del coordinamento agronomico Marchesi Antinori, che abbiamo incontrato alla tenuta «La Braccesca», dove su 340 ettari di vigneto convivono due anime, quella tradizionale del Nobile di Montepulciano e quella innovativa dei Syrah di Cortona, area emergente nel panorama vitivinicolo e dal grande potenziale.

«Nella logica dell’interpretazione localizzata della concimazione siamo stati probabilmente tra i primi a sperimentare in vigneto gli effetti della fertilizzazione differenziata in base alla tipologia di suolo e di pianta e alle diverse aree di vigore all’interno dello stesso vigneto, adattando la nutrizione alle reali esigenze della pianta per bilanciare la nutrizione. Un obiettivo che Marchese Antinori si è posto sia per sfruttare al meglio l’efficienza dei macroelementi, sia per rispondere alle crescenti richieste verso le attività agricole di una maggiore sostenibilità ambientale.

Da circa 15 anni utilizziamo in diverse aree delle nostre aziende anche concimi con azoto a lenta cessione e altri nutrienti con distribuzione localizzata – continua Bencini – una scelta volta a intervenire tempestivamente per arrivare al momento della fioritura, che è un momento critico per la pianta, con una certa quota di azoto disponibile per essere assorbito a livello radicale.

Non va tralasciato anche un altro aspetto legato a questa tipologia di concimi azotati, vale a dire il minore impatto ambientale dell’azoto a lenta cessione rispetto al convenzionale. È un valore aggiunto importante sia per poter sfruttare meglio l’efficienza dell’azoto, sia per conseguire una gestione del suolo, e quindi del vigneto in generale, più sostenibile, una mission sempre più importante per l’azienda».