Efsa: editing piante non è più pericoloso di incrocio o ogm

laboratorio

Non c’è bisogno di aggiornare le linee guida Ue per la valutazione del rischio per le nuove tecniche di ingegneria genetica applicate alle piante, perché esse non sono più pericolose della selezione vegetale tradizionale e delle tecniche transgeniche (ogm).

È la conclusione dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che ha esaminato l’idoneità dei protocolli Ue di valutazione del rischio rispetto a tre nuove tecniche emergenti.

Gli esperti hanno concluso che gli orientamenti esistenti sono applicabili per la valutazione delle tecniche in questione: anzi, visto che queste non implicano l’aggiunta di nuovo Dna nella pianta, potrebbero essere necessari meno dati per l’esame del dossier.

Ovviamente il pronunciamento dell’Efsa non cambia la situazione attuale in Europa per quanto riguarda le piante ottenute con il genome editing, una situazione che è «bloccata» dalla sentenza della Corte di giustizia Ue che, in base alla direttiva europea del 2001, equipara le varietà ottenute con le nuove tecniche agli ogm.

Solo una decisione politica della Commissione che modifichi la direttiva in questione potrà finalmente permettere la coltivazione di piante ottenute con il genome editing che, afferma il mondo scientifico, non possono essere considerate ogm.