Dalla Germania alla Polonia, sale la protesta degli agricoltori europei

Gli agricoltori sono tornati in piazza in mezza Europa. Lo scorso novembre i giovani agricoltori francesi hanno iniziato a capovolgere i cartelli dei nomi dei municipi con il motto «on marche sur la tête», per protestare contro un «mondo alla rovescia», con politiche agricole nazionali ed europee che vanno contro il buon senso («camminano sulla testa»). Gli obiettivi dell’iniziativa, che continua a bassa intensità, sono l’aumento delle tasse sui prodotti fitosanitari e sull’irrigazione, la paventata fine dell’esenzione fiscale sul gasolio dei trattori e il potenziale impatto degli accordi di libero scambio dell’UE.

Il punto più caldo delle proteste è stato però la Germania, dove migliaia di trattori hanno bloccato le strade della capitale. Berlino è ostaggio dei suoi stessi fantasmi, quelli del rigore e dell’austerità. La Corte costituzionale tedesca ha infatti bocciato un aumento del bilancio federale, perché avrebbe portato la Germania fuori dal dettato costituzionale. Per trovare risorse senza aumentare il debito pubblico, come imposto dalla sentenza, il Governo ha proposto di tagliare le esenzioni fiscali sul carburante e sui veicoli per l’agricoltura, scatenando la protesta delle organizzazioni agricole.

Ma il malcontento agricolo a fine 2023 ha interessato anche la Polonia, dove la contestazione, ora sospesa perché il ministro dell’agricoltura ha accettato parte delle richieste dei manifestanti, è causata dall’azzeramento dei dazi in entrata nel mercato unico dei prodotti ucraini, che crea un forte afflusso di derrate a basso prezzo nei Paesi di frontiera (Polonia, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria, Romania), dove finiscono essenzialmente per restare, senza trovare la via del Mare del Nord e dei mercati internazionali, come nell’idea originaria dell’UE.
I problemi legati all’apertura del mercato ai prodotti ucraini stanno ora animando anche un nuovo fronte autotrasportatori-agricoltori in Romania.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 2/2024
Le proteste agricole dilagano in Europa
di A. Di Mambro
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