Crisi di Governo: agricoltura “vittima legislativa”

Crisi di Governo: agricoltura “vittima legislativa”, l’intero settore è paralizzato dai decreti attuativi ancora in stand by. Dal Testo Unico del vino a quello in materia di foreste e filiere forestali. Dalla regolamentazione dei Ristori per far fronte alla crisi, alla legge di bilancio 2021: sono tante le norme solo parzialmente operative.

L’ennesima crisi di governo ha imposto uno stop all’operatività ministeriale e all’emanazione dei decreti attuativi che danno effetto ai provvedimenti parlamentari.

Crisi di Governo: agricoltura “vittima legislativa”

Sono state proprio le dimissione del ministro Teresa Bellanova a dare il via alla crisi che ha portato alla candidatura di Mario Draghi a presidente del Consiglio dei ministri. Siamo convinti che il possibile “Governo Draghi” esprimerà un ministro delle politiche agricole competente ed efficacie.

Il nuovo ministro dovrà affrontare subito il problema dei decreti attutativi “arretrati”: i già menzionati Testo unico del vino (legge n. 238/2016) e Testo unico in materia di foreste e filiere forestali (legge n. 34/2018). Ma anche il decreto legge «clima» (legge 141/2019) e la pianificazione della spesa dei 209 miliardi del Recovery Fund, da presentare all’Ue entro la fine di aprile.

Il mondo del vino aspetta con urgenza i decreti attuativi dello standard di sostenibilità e del Fondo per le filiere e per lo stoccaggio dei vini di qualità. E ancora un progetto organico per il rilancio dell’export agroalimentare made in Italy.

Fa “scuola”, in negativo, il caso della legge sul contenimento del consumo di suolo. Proposta nel 2012 è stata nuovamente discussa fra il 2013 e il 2018 (e approvata dalla Camera), per poi “ripartire dal via” nell’attuale legislatura. Un iter parlamentare che, si spera, potrebbe chiudersi con la definitiva approvazione nel marzo 2023.