Cresce l’allarme siccità nel Nord Italia

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In tutto il Nord Italia non piove in modo significativo da mesi e sono ormai a rischio le semine primaverili. La situazione è preoccupante e assomiglia a quella molto grave verificatasi nel 2017, che costò all’agricoltura 2 miliardi di euro di danni.

«La situazione è quella di un’Italia divisa in due – ha spiegato il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi -. Al Sud con i maggiori bacini verso il massimo riempimento, specie in Molise e Puglia, fa da contraltare il Nord dove si registra una scarsità importante di deflusso della risorsa idrica nei fiumi, ma soprattutto nei laghi alpini più importanti, che hanno un livello di rendimento molto basso rispetto alla media».

Il problema delle scarse precipitazioni è acuito dalla poca neve caduta su tutto l’arco alpino del versante italiano, che riduce la speranza che laghi e fiumi possano riassestarsi dopo lo scioglimento primaverile. Intanto in Piemonte è già scattato l’invito ad abbandonare per quest’anno la semina a file interrate, che richiede grandi quantità d’acqua da distribuire a maggio, per tornare all’irrigazione tradizionale e a sommergere le risaie entro fine aprile. Una pratica che eviterebbe la concomitanza con le esigenze irrigue del mais e creerebbe una riserva idrica indispensabile per dissetare le campagne a valle nei mesi a venire.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 12/2019
È già tempo di irrigare, l’annata al Nord si presenta difficile
di I. Koeppen
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