Basta calunnie contro l’agricoltura

manifestazione trattori

A fine novembre i trattori degli agricoltori francesi sono tornati a bloccare le arterie stradali in tutto il Paese, per protestare contro l’«agri-bashing», cioè quella narrazione che si costruisce selezionando uno o più problemi reali (perdita di biodiversità, emissioni di gas serra, inquinamento da sostanze chimiche, resistenza agli antibiotici, maltrattamento degli animali e così via) e addossandone poi la responsabilità principale agli agricoltori.

La reazione è motivata anche dal fatto che in alcune parti d’Europa l’attacco all’agricoltura va ben oltre i discorsi. «Da quel che mi dicono le organizzazioni nazionali, oggi in alcune regioni in Europa certe prese di posizione sfociano in violenze contro gli agricoltori. Questo è inaccettabile» dice Pekka Pesonen, il segretario generale del Copa e Cogeca.

Come cambiare certe percezioni dell’agricoltura? «Parlando di più con i cittadini di cosa produciamo, come lo produciamo e perché» dice Pesonen.

«Molti consumatori mostrano interesse verso l’agricoltura, gli agricoltori in generale godono di una buona reputazione nella popolazione e vale anche per la politica agricola. I gruppi di nicchia anti agricoltura che portano nell’agenda mediatica certi temi non rappresentano la maggioranza della popolazione».

«La comunicazione – aggiunge Pesonen – è importante perché nell’epoca in cui viviamo tutti sanno, o credono di sapere, tutto degli altri. E comunque i legislatori dovrebbero ascoltare di più la scienza».

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 46/2019
Contro le calunnie l’agricoltura deve comunicare meglio
di A. Di Mambro
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