Agricoltura contadina, una nicchia da valorizzare

È attualmente in discussione in commissione al Senato il disegno di legge sull’agricoltura contadina, già approvato alla Camera praticamente all’unanimità.
Secondo i promotori non meno di 800.000 aziende agricole italiane sono potenzialmente interessate.

All’articolo 2 del disegno di legge vengono definite le «aziende agricole contadine» e gli «agricoltori contadini».
Le prime sono definite come aziende condotte direttamente dal titolare e dai familiari del medesimo, che praticano modelli di produzione agro ecologici favorendo la tutela e la conservazione del territorio e producendo limitate quantità di beni agricoli e alimentari destinati al consumo immediato e alla vendita diretta ai consumatori. È possibile la trasformazione dei prodotti con metodologie tradizionali.

Al tempo stesso sono definiti agricoltori contadini i proprietari o conduttori di terreni agricoli che esercitano sui medesimi attività agricola non in via principale.

Sicuramente il coordinamento tra queste nuove definizioni e l’impianto normativo esistente, anche e soprattutto a livello regionale, non sarà agevole. Così come le previsioni contenute nella legge relative alle semplificazioni burocratiche relative, fra il resto, alla trasformazione e vendita dei prodotti, non saranno facili da tradurre in realtà.

Appare in ogni caso evidente che il disegno di legge potrà servire, in particolare, per forme di agricoltura che interessano prevalentemente aree marginali e montane. In queste zone in effetti, in diversi casi, forme di agricoltura a part-time possono presentare aspetti positivi sia dal punto di vista sociale sia sotto il profilo della tutela del territorio e del paesaggio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 3/2022
Agricoltura contadina, una nicchia da valorizzare
di G. GiosL’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale