L’intelligenza artificiale entra in campo, a piccoli passi

L’intelligenza artificiale si pone l’obiettivo di utilizzare la grande disponibilità di dati fruibili per aiutare l’agricoltura a produrre raccolti più sani e sostenibili, controllare i parassiti, monitorare il suolo e le condizioni di crescita, organizzare i dati per gli agricoltori, ottimizzare il lavoro e migliorare una vasta gamma di altri elementi dell’intera filiera agricola, che a oggi vale 5.000 miliardi di euro a livello mondiale.

Con la crescente riduzione del numero di persone che decidono di dedicarsi professionalmente all’agricoltura, la maggior parte delle aziende si trova ad affrontare la sfida della carenza di manodopera. Una soluzione per sopperire a questa carenza di lavoratori è adottare le automazioni e la robotica a base di intelligenza artificiale specifica per l’agricoltura.

Tali sistemi aumentano la produttività del lavoro umano e sono utilizzati per varie attività: raccogliere colture in quantità e a velocità più elevate; selezionare (sorting) (accurata cernita dei frutti); dosare in maniera più efficiente la chimica (agrofarmaci), identificare ed eliminare in modo più accurato le erbe infestanti e ridurre i costi per le aziende agricole avendo una forza lavoro continua.

Attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie cognitive, come deep learning e reti neurali, le aziende agricole di tutto il mondo sarebbero in grado di funzionare in modo più efficiente, con meno lavoratori rispetto a prima, pur soddisfacendo le esigenze alimentari del mondo.

Il dibattito è ancora molto acceso circa l’affidarsi completamente ai dati raccolti e alle macchine che comprendono il tutto, con i leciti ragionevoli dubbi sul processo di generazione dei dati e la loro correttezza/esattezza/ precisione, con l’implicazione però del dover mettere completamente da parte la teoria, ad esempio la biologia delle piante e le relazioni causa-effetto della natura e dei mercati, per lasciare spazio alla comodità dell’automazione anche dei processi decisionali.

Tuttavia, i tempi non sono ancora davvero maturi per tutto ciò. Infatti, per l’applicazione dei sistemi a base di intelligenza artificiale in agricoltura ad ampio spettro si dovrebbero superare ancora molti limiti quali costi, conoscenze, tecnologia, diffusione del wi-fi, affidabilità dei dati, ecc.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2020
L’intelligenza artificiale muove i primi passi in agricoltura
di A. Stasi, G. Cultraro, A. Nigri, G. Oliviero
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