Il primo semestre del 2020 si chiude con una brusca flessione delle immatricolazioni di macchine agricole dovuta alla pandemia di Covid 19. Non c’è alcuna sorpresa, l’andamento negativo era ampiamente previsto ma forse non ci aspettavamo dei dati tanto devastanti su tutte le categorie di macchine immatricolate.
Davanti a noi ora abbiamo ancora sei mesi scarsi per recuperare ma difficilmente le vendite, a fine dicembre, si allineeranno a quelle del 2019 quando le immatricolazioni di trattori furono 18.579 e, quello che più conta, in leggera crescita (+0,7%) rispetto all’anno precedente. Gli osservatori prevedono infatti una chiusura 2020 attorno alle 16.000 unità.
I dati relativi alla prima metà dell’anno, elaborati dall’associazione dei costruttori italiani FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni registrate presso il Ministero dei Trasporti, evidenziano per le trattrici un calo delle vendite pari al 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (8.222 i mezzi registrati contro i 10.024 dello stesso periodo 2019).
Calo a due cifre anche per le mietitrebbie che cedono il 10,2% con 141 macchine registrate. Fanno peggio i rimorchi che lasciano sul terreno il 22,6% con 3.416 immatricolazioni. Sotto anche le trattrici con pianale di carico (motoagricole) che perdono, rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, l’11,5%. Flessione più contenuta (-5%) per i telescopici con 408 unità immatricolate.
Marco Limina