Credito d’imposta più ampio nel 2021

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Tra le numerose misure fiscali della legge di bilancio recentemente approvata, di particolare importanza è quella che allarga la possibilità di usufruire del credito d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica anche alle aziende agricole con determinazione catastale del reddito, finora applicabile solo dalle aziende a reddito d’impresa. L’agevolazione viene poi prolungata fino al 2022.

Inoltre, anche le reti d’impresa agricole e agroalimentari potranno usufruire del credito d’imposta del 40% per la tutela del made in Italy, relativamente a spese effettuate per realizzare e ampliare reti informatiche per potenziare il commercio elettronico per le vendite a distanza. Il credito d’imposta è riconosciuto per gli anni 2021 2022 e 2023, nel limite di 50.000 euro di spesa agevolabile.

Confermata infine la proroga anche per quest’anno del credito d’imposta sugli investimenti (con applicazione per quelli effettuati a decorrere dal 16 novembre scorso), con innalzamento dell’aliquota al 10% del valore, ovvero al 50% nel caso in cui si tratti di beni con le caratteristiche «Industria 4.0» e usufruibile ora in tre rate annuali già dall’anno di entrata in funzione o interconnessione. Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi (esclusi immobili e autovetture), sarà poi applicabile anche nel 2022, ma con le percentuali che torneranno al 6 e 40%. La disposizione riguarda le imprese di tutti i settori e anche le aziende agricole che determinano catastalmente il reddito.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2021
Gli interventi agricoli della legge di bilancio
di D.Hoffer
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