Tecnologie in ambito zootecnico: trend e «richieste» aziendali

Tecnologia e digitalizzazione stanno entrando a più livelli nel comparto zootecnico: dall’automazione delle operazioni di allevamento fino a veri e propri sistemi integrati di zootecnia di precisione basati sul monitoraggio del singolo animale. L’offerta va però valutata in base alle reali esigenze aziendali e considerando il riscontro degli allevatori.

Alla base vi sono infatti le peculiarità delle singole realtà, soprattutto manageriali, che rappresentano un fattore essenziale nel definire dal punto di vista tecnico-economico quali nuovi strumenti possono (se correttamente inseriti) apportare un miglioramento qualitativo ed economico all’azienda. Certe soluzioni potrebbero infatti essere interessanti, ma non prioritarie, oppure richiedere degli interventi preliminari per poterle rendere in un secondo momento tecnicamente ed economicamente efficaci.

Indagare le esigenze e gli orientamenti delle aziende agro-zootecniche in tema di tecnologia e innovazione rappresenta quindi un tassello fondamentale. Per questo motivo, è in corso un monitoraggio aziendale nell’ambito della Regione Veneto che ha visto a oggi la rilevazione di più di 150 realtà zootecniche site tra le province di Padova, Vicenza e Verona.

L’indagine mira da un lato a definire l’attuale stato di diffusione delle tecnologie in ambito zootecnico e dall’altro a comprendere quali siano gli elementi chiave che vengono considerati a livello di management aziendale, nell’affidarsi o meno alle nuove tecnologie.


Agli intervistati è stato dato un questionario suddiviso in più sezioni in cui gli allevatori potevano assegnare un punteggio da 0 (basso) a 5 (alto) riguardante le innovazioni in ambito zootecnico.

Gli allevatori evidenziano un interesse medio-alto a intervenire sia sulla componente strutturale-ambientale sia sulle singole fasi operative (mungitura, alimentazione) nelle quali si concentrano ovviamente i maggiori interventi dell’allevatore. Importante interesse anche per quanto riguarda il possibile impiego di sensori per il monitoraggio animale (attivometria, pedometri, sistemi di riconoscimento della fase di estro, ecc.).

Riconosciuto l’eventuale interesse, il passo successivo è quello di cogliere i principali criteri su cui l’allevatore valuta il potenziale investimento. Il rapporto costo/beneficio e la disponibilità di assistenza tecnica rappresentano due criteri a cui gli intervistati hanno assegnato un alto interesse. Segue, il costo totale dell’investimento e la facilità di utilizzo della tecnologia acquistata.

Infine, anche la compatibilità tecnico-gestionale con altri sistemi già presenti in azienda rappresenta oggi un elemento di interesse per l’allevatore e sul quale saranno sempre più preziose le azioni dei costruttori al riguardo per poter garantire tale richiesta.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 25/2020
Tecnologie in ambito zootecnico trend e «richieste» aziendali
di Andrea Pezzuolo, Francesco Marinello
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