Stalle, dall’analisi dei bilanci i consigli per restare sul mercato

Lo scenario di insicurezza generale conseguente all’andamento della pandemia rende instabile il mercato del latte. Il prezzo attuale rispetto a quello di un anno fa è circa il 10% più basso.

Nel mese di novembre si è registrato anche un forte nervosismo sui costi delle materie prime, che tendono ad aumentare rendendo la situazione ancora più instabile. Davanti a queste insicurezze di mercato qual è la strada principale che gli allevamenti devono continuare a percorrere?

La strada dipende da loro, quella del miglioramento gestionale e del raggiungimento stabile del loro scopo ultimo, cioè di una sostenibilità economica «durevole e tendenziale» ovvero di lungo periodo. Per fare questo sono sempre più necessari i numeri economici derivanti da un bilancio economico fatto correttamente.

Nel 2019 sono stati esaminati i dati di bilancio di 110 allevamenti, di cui 10 nell’area del Parmigiano Reggiano. La parte del campione relativa alle 100 aziende dell’area latte alimentare e dop mostra che il numero medio delle vacche adulte allevate è stato di 206 e la produzione media per vacca presente è stata pari a 102 q di latte venduto. Siamo in presenza quindi di un campione di aziende con buone produzioni medie, anche se con una certa variabilità (da 70 a 130 q di latte venduto per vacca adulta presente). Ci sono infatti aziende capaci di pareggiare il bilancio con soli 27 euro per 100 litri di latte e altre per cui ce ne vogliono più del doppio (57 euro).

Senza dover rincorrere i valori estremi della distribuzione appare comunque chiaro come il miglioramento gestionale è la grande opportunità.

Nella valutazione del grafico va evidenziato che la riga azzurra rappresenta la media mobile decennale del prezzo del latte al netto di Iva e qualità, che è stata di 38,54 euro per 100 litri. Avere come obiettivo di portarsi ragionevolmente sotto a questa soglia è il punto capace di dare futuro all’allevamento.

Ma qual è la strada per questo miglioramento? Certo c’è una grande variabilità gestionale tra gli allevamenti ed è comprensibile come strutture che hanno sempre prodotto a livelli di break even superiori a 40 euro/100 L facciano fatica a credere che si possa migliorare così tanto. Eppure questa è un’evidenza: si può migliorare la propria situazione iniziando un percorso gestionale. Esso parte dal fatto di generare numeri economici che possano fotografare in modo reale la situazione aziendale.

Occorre fare correttamente il bilancio aziendale con l’aiuto di uno specialista per capire bene cosa dicono i numeri  e decidere un percorso per migliorare i risultati economici.

In un gruppo di 12 aziende che da tre anni partecipano a questo lavoro di monitoraggio e analisi, il punto di pareggio raggiunto è stato mediamente di 4,76 euro/100 litri in soli tre anni, una remunerazione che nessuno scenario negativo può più togliere.

Quindi è possibile migliorare ed è necessario farlo. La strada non è necessariamente lavorare di più, ma lavorare meglio. Utilizzando i dati tecnici ed economici per la gestione aziendale e per valutare e prendere le opportune decisioni aziendali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 40/2020
Bilanci 2019: i nuovi obiettivi per le stalle da latte
di M. Campiotti
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