Quote latte, gli allevatori attendono risposte

Dopo le recenti sentenze dei tribunali europei e nazionali che hanno interpretato correttamente le disposizioni europee sulle quote latte, in relazione a quelle varate a suo tempo a livello nazionale, gli allevatori attendono di sapere cosa accadrà, ovvero se dovrà essere calcolato il prelievo individuale da versare nelle casse dell’Unione europea secondo criteri conformi alla normativa comunitaria, oppure se, in alternativa, verrà trovata una soluzione politica differente, concordata con i servizi di Bruxelles.

Il conteggio per l’imputazione delle sanzioni a livello individuale potrebbe interessare un numero elevato di campagne di commercializzazione, durante le quali l’entità del prelievo supplementare dovuto dall’Italia all’Unione Europea risultava di alcune centinaia di milioni di euro l’anno.

I produttori italiani che sono stati penalizzati dalle norme nazionali sulla compensazione, giudicate incompatibili con il diritto comunitario, è probabile che abbiano un certo vantaggio in termini di diminuzione del prelievo supplementare loro imputato. L’entità del beneficio potrebbe però risultare marginale, in particolare per quelli che hanno registrato eccedenze di entità elevata rispetto alla quota disponibile.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 41/2019
Quote latte, dopo le sentenze parola alla politica
di E. Comegna
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