Materie prime alimentari per la zootecnia sempre più care

L’aumento delle quotazioni delle le materie prime foraggere che entrano nella razione dei bovini da latte e, segnatamente, frumento, mais, soia e relativi derivati (in particolare le farine), preoccupa sempre più gli allevatori, soprattutto in un contesto come quello degli ultimi mesi di difficoltà del mercato del latte e dei derivati.

L’Osservatorio sul mercato dei prodotti zootecnici di Cremona evidenzia che l’indice dei costi di produzione del latte bovino a marzo è aumentato del 3,7%. L’incremento è dovuto alla crescita dei prezzi dei mangimi acquistati, per i quali l’Istituto di ricerca calcola un aumento dell’11,4% tra dicembre 2020 e marzo 2021.

Anche Assalzoo, l’organizzazione di rappresentanza dell’industria mangimistica nazionale, nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme per l’impennata del costo delle commodity.

«Il rialzo dei prezzi dei cereali e della soia quotati in Italia – afferma l’associazione in un comunicato – è stato costante a partire dall’autunno del 2020 interessando anche il primo trimestre del 2021. Viste queste premesse non si esclude il rischio che le spinte verso l’alto dei prezzi proseguano anche nel 2022. Un contesto del genere non può che esercitare una pressione sul settore mangimistico e su quello zootecnico ai limiti della sostenibilità economica».