Le decisioni che impattano sul reddito della stalla

Il ritorno dell’investimento è il rapporto tra il capitale investito e il suo rendimento. Ogni decisione, addirittura ogni azione, fatta in allevamento ha un costo: qual è il suo rendimento?

È evidente quanto possano essere importanti per un’azienda moderna le decisioni/azioni assunte.

La cura delle cuccette, il livello di benessere in transizione, ricavare del tempo per fare il bilancio, far crescere il proprio personale  e molte altre. Si tratta cioè di quelle azioni che hanno il miglior rapporto tra costo e reddito.

Ma attenzione, non sempre il guadagno è immediato, a volte l’effetto è a breve termine, a volte meno. È dote del vero imprenditore capire quali sono le azioni che porteranno al maggiore reddito, se fatte con precisione e costanza. E ancor più capire cosa fare oggi per avere risultati migliori il prossimo anno.

Una delle azioni più semplici da fare in azienda, che ha un ritorno rispetto al suo costo più conveniente, è il cosiddetto «push up», cioè spingere la miscelata vicino alle vacche. Da tutti gli studi più recenti i vantaggi di questa azione sono molteplici: maggiore ingestione di sostanza secca e quindi maggior produzione di latte, più pasti giornalieri da parte degli animali di minor quantità ciascuno, influenza minore di ciascun pasto sul pH ruminale, minore demiscelazione da parte degli animali, maggiore costanza nell’ingestione della razione. Il nuovo obiettivo per l’azienda moderna è spingere la miscelata vicino alle vacche, a prescindere dal fatto che essa sia già raggiungibile. Per coloro che hanno sistemi automatici di avvicinamento l’obiettivo potrebbe essere un avvicinamento ogni ora (compresa la notte). Alcuni osservatori dimostrano come rendendo più frequenti i passaggi si registri un vantaggio marginale sull’ingestione di sostanza secca fino a un massimo di 24 volte al giorno.

Un altro investimento generalmente proficuo è avere un efficiente raffrescamento: quando c’è molto caldo, a seconda del tipo di raffrescamento presente nelle stalle, le aziende subiscono perdite di latte di entità diverse.
Le stalle con efficienti impianti perdono a volte 1 solo litro di latte al giorno per capo, le aziende con impianti inefficienti o senza impianti possono perdere anche 4 o 5 litri di latte al giorno; la chiave di volta del raffrescamento è l’acqua. È necessario bagnare a goccia grossa le vacche in corsia di alimentazione e raffrescarle in modo deciso per fare evaporare l’acqua sulla loro pelle.

Alcuni accorgimenti hanno un impatto sul benessere della bovina e quindi sulla sua produzione e la sua efficienza riproduttiva, molto più di qualsiasi accorgimento nutrizionale (si spendono molti soldi inutilmente in prodotti additivi). Quando è necessario fare dei miglioramenti sull’impianto di raffrescamento, o è necessario partire da zero, non bisogna aspettare l’ultimo momento.
Il periodo migliore sono i mesi invernali, quando si può risparmiare fino al 20%.  Ci può essere una grandissima differenza tra avere un impianto di raffrescamento e avere un impianto di raffrescamento efficiente.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 1/2021
Quanto le decisioni di stalla impattano sul reddito
di M. Campiotti
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale