Export ok per latte e derivati italiani

Dinamica positiva per l’export di latte e derivati nel primo semestre 2020. Secondo Assolatte, l’associazione degli industriali della trasformazione del latte, un ruolo determinate l’hanno avuto i formaggi e i latticini, con le spedizioni all’estero che, nonostante le criticità indotte dalla pandemia, hanno registrato un +3% a volume, confermando un trend espansivo che prosegue ormai da diversi anni.

Secondo i dati elaborati dell’associazione, basati su rilevazioni Istat, oltre alla crescita dei volumi si è verificato anche un incremento del fatturato oltre confine, sempre in relazione ai formaggi, con le vendite all’estero che tra gennaio e giugno 2020 hanno superato 1,5 miliardi di euro.

Andamenti fortemente differenziati si sono manifestati tra i diversi aggregati e denominazioni. Grana Padano e Parmigiano Reggiano archiviano un progresso contenuto dello 0,6% a volume, ma i corrispettivi valutari, per effetto di un deprezzamento dei valori unitari, hanno registrato una contrazione del 3,5% sullo stesso periodo del 2019, scendendo nel semestre sotto la soglia dei 495 milioni di euro.

Al contrario, mozzarelle, ricotte e altri formaggi freschi hanno mostrato una crescita sostenuta, con un +7% di spedizioni fisiche all’estero e un 6,4% di maggiori incassi, balzati oltre i 450 milioni di euro.

In buona evidenza anche il segmento dei grattugiati, con incrementi superiori al 6% anno su anno sia a volume sia in valuta, mentre tirano vistosamente il freno le esportazioni di Fiore Sardo e Pecorino Romano, con perdite di quasi il 20% nei flussi quantitativi e di oltre l’8% nei corrispettivi monetari.

Positivo infine il bilancio delle vendite sul mercato domestico, con un avanzamento su base annua dell’11,5% nel primo semestre per l’intera gamma dei prodotti lattiero-caseari.