Nasce a Cremona un campus per l’alta formazione agro-zootecnica

Il nuovo campus universitario sorto in pieno centro a Cremona

Il futuro dell’agricoltura e della zootecnia passa per gli investimenti in ricerca, innovazione, digitalizzazione, economia green e circolare, come affermano i piani di sviluppo del settore agricolo per il prossimo futuro. Su tutti quello della Commissione Ue “Farm to fork”.
È quindi inevitabile anche un grosso investimento orientato alla preparazione e formazione di una nuova classe di tecnici e dirigenti in agricoltura.
Gioca in anticipo e va in questa direzione l’azione intrapresa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona che ha sviluppato un progetto formativo proiettato nel futuro con la realizzazione di un nuovo campus universitario sorto in pieno centro a Cremona utilizzando vecchie ma pregevoli strutture dismesse: il convento di Santa Monica che si estende per una ampia superficie a ridosso del centro cittadino. Per dare un’idea del valore, anche colturale dell’iniziativa, basti pensare che un paio di anni fa il complesso era stato fatto oggetto delle visite guidate da parte del FAI.
“Il progetto è stato possibile grazie all’impegno del Comune di Cremona, della Amministrazione provinciale e di Regione Lombardia, dice il preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica, Marco Trevisan, che hanno acquisito la proprietà dell’area e grazie all’intervento straordinario del Cav. Giovanni Arvedi che ha finanziato la completa ristrutturazione dell’opera”.
Si tratta di una struttura impressionante per spazi e strutture. Per il momento è operativa solo una parte, il magazzino carri di una ex caserma adiacente, ma entro dicembre verrà consegnata anche tutta la parte monumentale dell’ex complesso monastico di Santa Monica.
I primi corsi sono partiti e l’area comincia a popolarsi di studenti e docenti. Afferma ancora il preside Trevisan: “Vi svolgeremo attività didattica per studenti universitari, ma anche formazione di manager commissionati da società operanti nel settore agro zootecnico. Il campus non ospita solo la facoltà di agraria ma anche quelle di economia e giurisprudenza. Ma vi verrà svolta anche attività di ricerca afferente al Distas, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile, ed al Centro Ricerche Biotecnologiche (CRB) e ad altri dipartimenti della facoltà. Prevediamo dei corsi di alta formazione su richiesta di società operanti nel campo agricolo. Già oggi l’offerta formativa è posizionata su di un alto livello, con alcuni corsi interamente in lingua inglese e quindi aperti ad un pubblico internazionale”.
Attualmente la nuova struttura sta ospitando circa 400 studenti che saliranno a circa 800-900 nell’arco dei prossimi tre anni. Ma la capienza complessiva della struttura è di 1.400 studenti. Quindi un investimento notevolissimo per la formazione in agricoltura e zootecnia, per il mondo accademico ma anche per la città.
Ma lo sguardo del preside è già rivolto al futuro visto che nel 2022 la Facoltà di Agraria prevede un corso interamente in lingua inglese su “Livestock and agro-greening innovation”.
Quindi un grosso investimento nella formazione specializzata in agro-zootecnia, in un territorio vocato tradizionalmente in cui la Cattolica aveva iniziato ad investire in formazione specialistica fin dal 1984 con il master in Agrifood business, che ad oggi ha già licenziato circa un migliaio di specialisti operanti nel settore agro alimentare sia Italia sia all’estero.

Ildebrando Bonacini