Ristori Covid, gravi scorrettezze dei caseifici pugliesi

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In questi giorni gli allevatori pugliesi stanno ricevendo dai caseifici a cui conferiscono il latte, la richiesta di fatturazione a titolo di saldo relativamente al periodo del lockdown marzo-aprile 2020. Il saldo che viene applicato è pari a 2 centesimi di euro/L rispetto alla riduzione, che per quel periodo, è stata in media di 4 centesimi al litro.

Per i vertici di Confagricoltura e Copagri Puglia è una «grave scorrettezza che viola i dettami della legge regionale 13/2020 e i cui risvolti necessitano di attenti approfondimenti».

La Regione Puglia, lo scorso ottobre, aveva infatti attivato un bando dedicato alle imprese di trasformazione lattiero-casearie gravemente colpite dal blocco delle vendite causato dalle misure restrittive contro il Covid dei mesi di marzo e aprile. L’avviso pubblico, con una dotazione complessiva di 800.000 euro, prevedeva ristori in favore dei trasformatori che avessero assicurato il pagamento del saldo agli allevatori in base ai prezzi del mese di febbraio 2020.

Il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, e quello di Copagri Puglia, Tommaso Battista, chiedono ora che l’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia convochi urgentemente il tavolo latte perché, i caseifici interessati, forniscano le opportune spiegazioni a questa incresciosa vicenda.