Quanto incide la manodopera sui costi dei vigneti

vigneto di collina

Il fattore lavoro riveste un ruolo strategico anche nella viticoltura da vino in considerazione degli elevati carichi richiesti che lo rendono di gran lunga la prima voce di costo nel caso di impianti che non prevedano la meccanizzazione delle operazioni colturali più dispendiose. Benché negli ultimi anni il tasso di crescita del costo del lavoro sia stato tendenzialmente più contenuto rispetto a quello degli altri fattori produttivi, materie prime in primo luogo (fonte: Istat), ancora oggi la manodopera è un fattore di criticità per la sostenibilità economica della coltivazione.
A differenza delle colture destinate al mercato del fresco, per la vite da vino la tecnologia consente da tempo di sostituire buona parte del lavoro umano necessario alla gestione degli impianti.

Nuove moderne proposte, soprattutto per potatura e legatura, permettono potenzialmente ulteriori riduzioni del carico orario.

Dalle indagini effettuate dall’Università di Bologna si evince abbastanza chiaramente come la meccanizzazione della raccolta sia attualmente una scelta obbligata per le produzioni destinate a vini indifferenziati di massa, per via dei prezzi delle uve contenuti che la filiera industriale è in grado di offrire. Il costo della raccolta svolta manualmente è sostenibile solo nel caso di imprese di piccole dimensioni, che provvedono alla vendemmia con manodopera familiare. Tra impianti altamente meccanizzati e impianti gestiti solo manualmente, per quanto concerne potatura e raccolta, il costo totale del lavoro manuale si differenzia di circa 0,10 euro/kg.

Nel caso di uve destinate a vini differenziati, la soglia di convenienza è più sfumata e connessa alla tipologia di vino finale che l’impresa proporrà, tanto che per produzioni premium di alto livello diviene tollerabile anche un costo del lavoro di 1 euro/kg. Tuttavia, è in atto una decisa meccanizzazione della vite anche nelle zone collinari destinate alla produzione di vini di medio-alto pregio, a testimonianza che, anche in questo caso, la strada è chiaramente quella di una crescita degli interventi meccanici a scapito di quelli manuali, almeno nelle regioni settentrionali, dove il costo orario della manodopera è mediamente elevato.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 4/2018 a pag. 17
Vigneti in collina e in pianura. Un confronto sui costi di manodopera
di A. Palmieri
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale