Vendemmia Prosecco docg ai blocchi di partenza

Glera

Le stazioni di prelievo localizzate tra i territori di Conegliano e Valdobbiadene segnalano che lo stato qualitativo delle uve gode attualmente di ottima salute. I parametri di rilievo prevedono l’inizio della vendemmia già a partire dal 7-8 settembre nell’areale localizzato ad est, mentre il restante vigneto probabilmente comincerà la stagione di raccolta a partire dalla seconda metà di settembre, in linea con l’andamento storico della Denominazione.

I grappoli di Glera atta a produrre Prosecco Superiore Docg godono di buona salute, grazie a un andamento fitosanitario accettabile che ha visto la comparsa delle piogge solo a stagione inoltrata, bypassando la fase di maggior pericolosità del mese di maggio. Dal punto di vista termico, abbiamo assistito ad una primavera calda, seguita da un’estate fresca. Questo ha consentito una fioritura anticipata, compensata poi da un’invaiatura in linea con le annate precedenti (all’inizio di agosto). I mesi di aprile e maggio hanno potuto contare su un andamento termico in gran parte sotto la media, mentre dai primi giorni di giugno sono apparse le precipitazioni. L’andamento generale può ritenersi soddisfacente e nella media.

La qualità delle uve rappresenta il punto di partenza del Consorzio di Tutela che ha creduto necessario investire nella programmazione della produzione, al fine di ottenere un equilibrio di mercato capace di premiare il valore del Prosecco Superiore Docg.

Dopo il blocco dell’iscrizione dei nuovi impianti della varietà Glera rivendicata a Prosecco Superiore Docg, fissato a 7.510 ha (dei quali 7.242 ha sono vigneti con oltre tre anni di impianto e 268 ha sono stati piantati entro luglio 2019), il Consiglio di Amministrazione del Consorzio dei produttori ha deliberato ulteriori misure di contenimento della produzione. Tali provvedimenti hanno riguardato la resa del vigneto che è stata ridotta da 135 a 120 quintali per ha, oltre allo stoccaggio in cantina pari a 15 milioni di bottiglie. Questo ha consentito di ridurre il potenziale produttivo del 2020 da 96 a 92 milioni di bottiglie.

Nei primi otto mesi del 2020 le richieste di certificazione hanno testimoniato 417.618 hl (-3,8% rispetto allo stesso periodo del 2019 che aveva registrato 434.106 hl). Un dato in calo, a testimonianza della situazione economica post Covid-19, ma comunque “positivo rispetto alle previsioni” ha precisato il Presidente del Consorzio di Tutela Innocente Nardi, tenendo conto che gli obiettivi fissati lo scorso anno dalla Docg erano quelli di mantenere invariato il quantitativo imbottigliato con certificazione nel 2019 (92 milioni di bottiglie).

La gestione ponderata della produzione consente di prevedere che, al 21 dicembre 2021, le giacenze dovrebbero essere di circa 80.000 hl distribuiti tra 182 aziende che operano nell’area di Conegliano e Valdobbiadene, ipotizzando una perdita del 10% nel 2020 e del 5% nel 2021. Questo avverrebbe considerando uno scenario molto prudente. Se viceversa la situazione dei mercati dovesse sbloccarsi e migliorare, potranno essere gradualmente liberati i 15 milioni di bottiglie stoccate.

A sostegno di questa linea di condotta sono intervenute delle proiezioni economiche precisando che l’applicazione delle restrizioni produttive consentirà di raggiungere una produzione lorda vendibile di 17.400 euro per ettaro, cifra nettamente superiore ai 15.225 euro per ettaro che si sarebbero riscontrati qualora non fosse stata adottata alcuna misura di contingentamento.

Ilenia Cescon