L’evoluzione di un vino identitario: Montiano 2016

Ieri 17 settembre è stata presentata la nuova veste di Montiano 2016 presso Identità Golose Milano.

In un incontro esclusivo per la stampa, Dominga e Riccardo Cotarella, moderati dal giornalista Federico Quaranta, hanno raccontato perché è stata presa la decisione di stravolgere l’immagine di questo vino storico che con l’annata 2016 vuole esprimere anche la personalità delle sorelle Cotarella.

Montiano 2016
Dominga e Riccardo Cotarella. Foto di: Andrea di Lorenzo

Attraverso un video sono stati ripercorsi i passi che hanno portato l’azienda e il Montiano a diventare quello che oggi è riconosciuto come una delle eccellenze dei Merlot. L’azienda nasce nel 1979 producendo vini della tradizione dell’alto viterbese, ma un viaggio a Bordeaux nel 1988 fa scattare in Riccardo il desiderio di creare un grande rosso nel Lazio, esattamente tra Montefiascone e Monterubiaglio, dove è nato. Decide così di innestare uva a bacca rossa in un territorio dedicato da sempre a uva a bacca bianca: “I nostri vicini di casa erano l’Umbria e la Toscana dove si producevano grandi vini rossi e perché non avremmo potuto fare lo stesso nella nostra zona? Ho iniziato a sperimentare su piccoli quantitativi di Merlot sia in vigna che in cantina fino a quando, nel 1993, nasce la prima produzione di Montiano (nel 1995 viene premiato come uno dei migliori Merlot del mondo negli Stati Uniti ndr)” ricorda Riccardo Cotarella.

Quello di Famiglia Cotarella è il nome di un’azienda profondamente legata al suo territorio, alle sue vigne e al suo vino. “Montiano è il vino che più ci identifica, che meglio rappresenta le origini e la storia della nostra famiglia” spiega Dominga Cotarella “il nome è di fantasia e l’etichetta voleva essere una finestra da cui si scorge la porta della cantina da dove tutto ebbe inizio”

Montiano 2016 vuole anche rappresentare il passaggio di consegna da Riccardo a Pier Paolo Chiasso, enologo nonché marito di Dominga: “Siamo stati molto fortunati ad avere tre figlie capaci che lavorano bene, ma lo siamo ancora di più per esserci ritrovati due generi – l’altro è Paulo De Carvalho, brand ambassador Famiglia Cotarella e marito di Marta – in grado di ereditare, insieme ai figli, l’azienda. Questo Montiano 2016 è opera di Pier Paolo, è suo, non sono mai intervenuto se non per assaggiarlo quando era già imbottigliato e, visto il risultato, mi rende sereno per il futuro dell’azienda. Montiano è la nostra famiglia” commenta il dottor Cotarella.

“Questo nuovo capitolo non è una rivoluzione ma un’evoluzione: la rivoluzione l’ha fatta il babbo, l’evoluzione è stata spontanea, naturale – spiega Dominga – Noi siamo ossessionati dal concetto di identità e non a caso, il passaggio generazionale è conciso con il cambio del nome dopo 37 anni, con la nascita della scuola Intrecci e con la della Fondazione Tellus”.

Montiano 2016. Foto di Andrea di Lorenzo

Con l’annata 2016 è stato fatto un ulteriore selezione delle uve Merlot, lavorando su lotti più piccoli e identificando le migliori barrique con stagionatura di 36 mesi invece che 24 per dare una maggiore finezza al vino.

L’andamento della stagione 2016 è stato caratterizzato da un inverno mite con precipitazioni regolari, seguito da una stagione primaverile fresca che ha consentito un germogliamento e una fioritura regolari. L’estate calda ma con ottime escursioni termiche giorno-notte, ha consentito alle uve di maturare lentamente e di raggiungere maturità tecnica e polifenolica.